(Rinnovabili.it) – La tecnologia delle fuel cell a idrogeno è oggi una delle promesse del settore automobilistico e di quello dello stoccaggio energetico, al punto da aver fatto predire da tanti l’avvento di un’”Era dell’idrogeno”. Eppure la vera e propria svolta potrebbe arrivare dallo spazio secondo quanto riportato da un articolo del centro di Ricerca Comune di Bruxelles e dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Il documento, pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica Acta Astronautica, esamina da vicino l’attuale impiego dell’idrogeno in capo terrestre e in quello aerospaziale, mettendo in evidenza potenziali miglioramenti e risparmi sui costi.
In realtà le celle a combustibile hanno già fatto la loro apparizione nel cielo stellato, venendo sperimentate in alcune missioni degli anni ‘60. Grazie alla loro elevata efficienza e la sola emissione di vapore d’acqua le fuel cell a idrogeno hanno innescato gli sforzi di ricerca a livello mondiale per ridurre le emissioni di gas serra e di inquinanti atmosferici. Partendo con la sperimentazione di alcuni prototipi nel 1990, queste pile sono ormai in procinto di debuttare nel mercato del settore automobilistico, mentre il settore aerospaziale ha abbandonato completamente la tecnologia nell’estate del 2011 con l’ultima missione dello Space Shuttle. Per gli autori dell’articolo però l’affinità tra le fuel cell e i veicoli spaziali non si è esaurita. Al contrario questa tecnologia si presta ad essere integrata in diverse applicazioni energetiche per il settore, sia a livello di voli e missioni di esplorazione che per l’alimentazione di satelliti di comunicazione. Tendenze analoghe si potranno ottenere in futuro anche i satelliti radar di osservazione terrestre e le grandi infrastrutture spaziali.