(Rinnovabili.it) – Il progetto è colossale per estensione e puntiglioso e completo per i tanti problemi che affronta. Tutto inizia 10 anni fa quando il promotore immobiliare Kitson & Partners acquista un’area grande quanto Manhattan nel sud-ovest della Florida. E invece di portare avanti una fruttuosa quanto deleteria speculazione edilizia, decide di puntare su solare, energy storage e protezione del fragile ecosistema. Secondo i costruttori, quella che sta sorgendo è la comunità più sostenibile degli Stati Uniti.
Si trova vicino a Fort Meyers sulle rive del fiume Coloosahatchie, area meno tutelata delle più famose paludi delle Everglades dove molte specie vegetali sono a rischio e tra gli animali in pericolo c’è la rara pantera della Florida. I promotori decidono di vendere allo Stato gran parte della terra con la clausola che si ponga un vincolo edilizio: quegli ettari devono servire da polmone e da corridoio verde. E poi iniziano a costruire Babcock Ranch.
Micro grid, solare e mobilità dolce per Babcock Ranch
Grande attenzione è stata posta sulla mobilità. L’intera comunità è progettata in funzione delle necessità di spostamento degli abitanti. Così è stato possibile tenere separate le (frequenti) piste ciclabili e i passaggi pedonali dalle arterie stradali. Strade che dovrebbero essere percorse da auto driverless e da un servizio sulla falsariga di Uber, che si spera renda inutile il trasporto pubblico.
Babcock Ranch cerca di diventare autosufficiente dal punto di vista energetico. I 50.000 abitanti della comunità sfrutteranno l’energia della fattoria solare in costruzione nelle vicinanze, che conterà 350.000 pannelli.
È ancora allo studio la migliore soluzione per l’energy storage, necessario per staccare del tutto Babcock Ranch dalla rete nazionale. Attualmente i promotori stanno studiando ipotesi che prevedono lo sviluppo o il perfezionamento di nuove tecnologie insieme a diverse aziende del settore, in particolare per creare micro grid autonome e a vari livelli, anche di quartiere.