Il passo successivo nella conversione dell’energia per le installazioni fv medio piccole. Un vantaggio anche per le latitudini più a nord
Il matrimonio tecnologico tra microinverter e ottimizzatori per il solare fotovoltaico
(Rinnovabili.it) – Si chiama optiverter e rappresenta l’evoluzione tecnologica degli inverter per il solare fotovoltaico, in grado di rendere la produzione dei pannelli “a prova” di ombre e sporco. A spiegarne vantaggi e funzionalità è il professore Dmitri Vinnikov che con il suo gruppo di ricerca alla Tallinn University of Technology, in Estonia, lavora sul dispositivo dal 2016. Il team si occupa da oltre un decennio di migliorare l’efficienza delle unità di generazione solare con l’obiettivo di creare un impianto che non debba temere neve, terra o foglie e in grado di lavorare in maniera ottimale anche alle latitudini più a nord.
“Per convertire l’energia, che proviene da fonti rinnovabili, in elettricità per i consumatori, è necessario utilizzare un inverter, che trasforma l’uscita dell’impianto in corrente adatta per gli elettrodomestici”, spiega lo scienziato. “In aggiunta viene impiegato anche un dispositivo speciale chiamato ottimizzatore di potenza che massimizza l’energia raccolta in modo che non venga influenzata dalle condizioni meteorologiche fornendo al consumatore il massimo beneficio”. Ed è esattamente qui che entrano in campo gli studi di Vinnikov e colleghi. La tecnologia dell’optvirter, infatti, unisce in unico dispositivo ibrido entrambe le funzioni sopracitate.
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Attualmente il gruppo di ricerca sta pianificando, in collaborazione con la società estone Ubik Solutions OÜ, l’avvio di un’impianto per la produzione di massa del sistema, pensato per le installazioni solari residenziali (fino a 10 kW).
“Grazie al controllo multimode brevettato, la gamma di tensioni di ingresso è fino a tre volte più ampia rispetto ai concorrenti commerciali”, affermano i ricercatori. “Al pari degli ottimizzatori di potenza dei moduli fotovoltaici, l’optiverter garantisce la massima raccolta di energia anche se il pannello è in ombra”. Il vantaggio? Migliora del 30% la raccolta dell’energia solare rispetto ad un microinverter in condizioni di parziale ombreggiatura, semplificando inoltre installazione e inizializzazione dell’impianto.
Gli ultimi risultati tecnici raggiunti dal team estone sono stati pubblicati in questi giorni sulla rivista scientifica IEEEXplore (testo in inglese).
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