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Il Social Housing italiano trionfa alla Biennale internazionale di Architettura

Grazie all'ottima combinazione tra prestazioni energetiche ed economiche, il quartiere “A2M Social Housing” a Marina di Ragusa è il vincitore della 6° Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin.

A2M Social Housing” a Marina di Ragusa dell’architetto Nunzio Gabriele Scriveres

 

(Rinnovabili.it) – E’ italiano il vincitore della Sesta edizione della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” che quest’anno ha premiato il social housing con il progetto “A2M Social Housing” a Marina di Ragusa dell’architetto Nunzio Gabriele Scriveres.

 

Con cadenza biennale, il concorso celebra le migliori opere di architettura che abbiano saputo investire nella qualità del costruito e nella riqualificazione urbana, per migliorare la vivibilità dentro e fuori dalle nostre case.

Unanime la decisione della Giuria nel commentare il vincitore “A2M Social Housing” definito “come un progetto in grado di risolvere, con un disegno raffinato, scarno e di grande equilibrio compositivo, la sfida di realizzare alloggi a basso costo in un contesto paesaggistico importante ma spesso violato”. Si tratta di un progetto per la realizzazione di una serie di case unifamiliari a Marina di Ragusa, dove il comfort ambientale e la qualità dello spazio domestico siano alla base della costruzione, dimezzando però i costi senza rinunciare all’efficienza.

 

Tamassociati1

 

Accanto al progetto vincitore A2M Social Housing, la Biennale Internazionale ha poi premiato con la “Medaglia d’oro Giancarlo Ius”, l’opera di architettura per il “Paedriatic Centre” di Emergency a Port Sudan progettato dallo studio Tamassociati, già vincitori del premio Aga Kahn Awards, e ritenuta tra le più innovative e sostenibili sotto il profilo del risparmio energetico e dell’utilizzo delle energie rinnovabili.

 

Tham  Videgard Arkitekter con l’opera “Tree hotel” a Harads Svezia.

 

La Giuria ha assegnato anche tre menzioni d’onore della sezione internazionale rispettivamente allo studio spagnolo Barge Bouza Arquitectura con l’opera “Cultural and Ethnographic Center Of Mandeo River” a La Coruña (Spagna); allo studio finlandese Avanto Architects Ltd con l’opera “Chapel of St. Lawrence” a Vantaa (Finlandia); all’architetto Iñaqui Carnicero (Spagna) con l’opera “Hangar 16 Matadero Madrid” ed una propria menzione speciale allo studio svedese Tham & Videgard Arkitekter con l’opera “Tree hotel” aHarads (Svezia).

“Da tempo ci battiamo affinché i giovani architetti possano avere sempre nuove opportunità – ha sottolineato Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti – ed il fatto che sia proprio un giovane a risultare vincitore di un Premio di architettura così prestigioso è per tutti noi motivo di grande speranza per il futuro della nostra professione. Una professione che deve tornare ad occupare quel posto di rilievo che le compete. L’Italia è sempre stata, infatti, il Paese della “buona architettura”, potrà esserlo ancora di più se tornerà ad occuparsi delle città e del paesaggio, a risolvere i problemi della condizione del patrimonio edilizio italiano, ad  innovare i modelli e le tecniche dell’abitare, a promuovere la sostenibilità ecologica ed economica”.