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Sicurezza nelle scuole, secondo Legambiente la strada è ancora lunga

Dall'ultimo rapporto di Legambiente è chiaro che la sicurezza nelle scuole italiane lascia ancora molto a desiderare. Le migliori sono Trento, Reggio Emilia e Forlì

Sicurezza nelle scuole, secondo Legambiente la strada è ancora lunga

(Rinnovabili.it) – Nei giorni scorsi è stato pubblicato il rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola, che fa una fotografia dettagliata degli edifici in cui studiano i bambini ed i ragazzi italiani. La sicurezza nelle scuole, l’accoglienza degli spazi, la sostenibilità e le energie rinnovabili per molte strutture sono ancora un miraggio ed è necessaria una riqualificazione tempestiva di moltissimi edifici.

 

I capoluoghi che assicurano la migliore qualità degli edifici e alti livelli di sicurezza nelle scuole sono Trento, seguita da Reggio Emilia (2º) e Forlì (3º). A seguire ci sono Verbania (4º), Piacenza (5º), Biella (6º), Bolzano (7º), Pordenone (8º), Brescia (9º) e Gorizia (10º).

 

Le città che sono state escluse dalla classifica per insufficienza di dati sono: Benevento, Bergamo, Cagliari, Monza, Olbia, Pesaro, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Teramo, Trapani. Mentre Caserta e Isernia hanno inviato solamente i dati relativi alle strutture sportive.

La sicurezza nelle scuole italiane

Altro che buona scuola, su 6310 edifici scolastici il 65% è stato costruito prima della normativa antisismica del 1974 ed il 39% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Una scuola su dieci si trova in zone a rischio idrogeologico o a rischio di eruzione vulcanica, mentre una su tre è in una zona a rischio sismico.

Le energie rinnovabili

A parte i discutibili livelli di sicurezza nelle scuole italiane, la dotazione impiantistica avrebbe bisogno di una rinfrescata. Solamente il 14,3% produce energia da fonti rinnovabili – prevalentemente fotovoltaico – mentre il 7,6% sono allacciati ad una rete di teleriscaldamento.

 

L’alimentazione

Per quanto riguarda l’alimentazione nelle mense scolastiche, il 5,3% dei pasti distribuiti sono interamente biologici mentre la media dei prodotti da agricoltura biologica nei piatti supera di pochissimo il 50%. Il dato preoccupante è che dal 2010 ad oggi l’attenzione alla provenienza degli ingredienti è diminuita, dato che la media è scesa di un punto percentuale.

 

Il riciclo

La raccolta della plastica nelle scuole italiane raggiunge il 74%, quella del vetro il 63%, l’alluminio il 53% mentre il riciclo della carta è salito all’83%.