Con il suo ampio tetto solare è in grado di soddisfare i propri consumi e quelli di 50 abitazioni vicine. Il progetto ha ottenuto la certificazione Minergie-A
Legno e bioarchitettura rendono la scuola fotovoltaica di Port un gioello di sostenibilità
(Rinnovabili.it) – Illuminazione naturale, raffrescamento passivo, un cuore solare e tantissimo legno: sono questi gli elementi di green building che caratterizzano la nuova scuola fotovoltaica di Port, cittadina della Svizzera. Il progetto porta la firma dello studio elvetico Skop: gli architetti sono partiti dalla topografia e dalla storia rurale della regione per realizzare un edificio in grado di integrarsi con gli elementi naturali e tradizionali del luogo. Il risultato è una costruzione cha fa da raccordo tra l’architettura locale e il paesaggio montano.
L’elemento che maggiormente contraddistingue il progetto è la particolare struttura del tetto: ricoperto da oltre 1.100 moduli fotovoltaici, con il suo schema a zig zag si lega visivamente ai tetti a falda del vernacolo locale. I panelli solari sono in grado di soddisfare le esigenze elettriche della scuola, offrendo un surplus ad altre 50 abitazioni familiari di Port. Una ricerca di sostenibilità che caratterizza tutto il progetto di Skop.
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L’edificio, infatti, è stato realizzato tramite moduli prefabbricati in legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Il legname è stato impiegato anche negli interni e negli arredi e tutti gli altri materiali da costruzione presenti sono stati scelti in base alle caratteristiche di atossicità, riciclabilità e basso impatto ambientale. I lucernai sul tetto e ampie vetrate laterali a tripli vetri forniscono all’istituto illuminazione naturale, diminuendo quindi la necessità di quella artificiale. La nuova scuola fotovoltaica è ovviamente dotata di un involucro ermetico con un sistema di ventilazione a risparmio energetico. La disposizione delle finestre consente la ventilazione naturale incrociata e il raffreddamento notturno, con conseguente maggiore comfort interno. “Posizionato su una leggera pendenza, l’edificio sfrutta la topografia e collega vari spazi esterni in base alle diverse vie d’accesso dei bambini”, ha spiegato lo studio di architettura sul proprio sito web. “Al livello principale, tutte le sale beneficiano delle qualità spaziali del tetto a zig zag. Ogni classe sembra essere una piccola casa indipendente, creando un’atmosfera accogliente e familiare per i bambini”. La scuola fotovoltaica di Port è anche collegata al teleriscaldamento e ha ottenuto una valutazione MINERGIE-A (il livello più alto dello standard di costruzione svizzero).
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