Dal CIMAV messicano il prototipo di scarpe piezoelettriche in grado di catturare l'energia del nostro passo e convertirla in elettricità
(Rinnovabili.it) – “Che ore sono? Aspetta, faccio due passi e te lo dico!”
Sembra un dialogo poco razionale ma è quello che potremmo presto sentirci rispondere chiedendo l’ora a chi indossa le nuove scarpe frutto dell’innovazione di un progetto messicano del Centro de Investigación en Materiales Avanzados (CIMAV). Al CIMAV è stato inventato un paio di scarpe in grado di catturare l’energia del nostro passo quando camminiamo, incamerandola in una batteria utile per l’alimentazione, ad esempio, di orologi da polso o ricaricare pile tripla A.
Il prototipo del centro messicano somiglia ad una pillola, con un diametro di 2 cm e uno spessore di 3 mm può essere collocato nella suola della scarpa. Il Dottore in scienza dei materiali Abel Macias Hurtado, responsabile della ricerca, ha detto che la pastiglia rappresenta un dispositivo piezoelettrico in grado di reagire alla pressione di misura, alla forza e all’accelerazione e, posto nella suola, per mezzo di un circuito converte l‘energia meccanica in microwatt. L’esperto ha dichiarato inoltre che nel settore dei materiali nano strutturati una parte importante della ricerca è rappresentata dalla possibilità di raccogliere o produrre energia pulita, caratteristiche che questo prototipo rappresenta. “Vogliamo migliorare il circuito della pastiglia per renderla più efficiente nel catturare l’energia. Ora lavoriamo al processo di efficientamento ma già siamo in grado di produrre energia pulita”, ha spiegato il ricercatore CIMAV.
Con la stessa tecnologia, spiegano inoltre i ricercatori, è stato proposto di dar vita a tappeto che, posizionato dove c’è grande flusso di persone, potrebbe rappresentare un buon produttore di energia a basso impatto ambientale. Posizionato ad esempio all’ingresso di una stazione della metropolitana potrebbe essere in grado di contribuire alla produzione di energia per alimentare il sistema di illuminazione. “Oggi, l’intero quantitativo di energia generata dalle persone che camminano è sprecato; se impariamo a raccoglierlo e trasformarlo in energia elettrica, possiamo contribuire alla riduzione dell’impatto globale” ha concluso il ricercatore.