Prevista la realizzazione di infrastrutture di ricarica, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi integrati di e-mobility
Il Piano Mobilità Elettrica della Sardegna entra nel vivo
(Rinnovabili.it) – Dopo i capitoli su smart grid, micro-reti rinnovabili ed efficienza energetica, la Sardegna inaugura quello sull’e-mobility. La Giunta regionale ha approvato in questi giorni al Programma di integrazione della mobilità elettrica con le smart city, il più ampio progetto in tema di trasporti “con la spina” inserito nel Patto della Sardegna.
“Oggi stiamo compiendo un passo importante verso l’era della mobilità elettrica in Sardegna”, ha detto l’assessora all’Industria, Maria Grazia Piras. “Vogliamo salvaguardare le città e i paesi della nostra isola e renderli sempre più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale”.
Con una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro, il Piano mobilità elettrica comprende una serie di misure ad ampio raggio per sviluppare il settore. Si va dall’implementazione di una rete di ricarica diffusa all’acquisto di nuove e-car, dal supporto alle imprese in regime d’aiuto alle campagne di informazione e comunicazione.
La parte più cospicua dei fondi, ossia dieci milioni di euro, sarà destinata allo incremento della flotta elettrica e dell’infrastruttura di ricarica: nel dettaglio il Piano Mobilità Elettrica della Sardegna prevede la realizzazione di 650 stazioni di ricarica, l’integrazione delle stesse con le nuove smart grid regionali e l’implementazione di servizi di infomobilità. Del totale previsto, 50 colonnine saranno di tipo Fast Charging (potenza superiore ai 22 kW), 300 di Quick Charging (potenza tra 7 e 22 kW) e le rimanenti di tipo Slow Charging (potenza inferiore a 7kW).
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La rete di infrastrutture sarà concentrata sulle strade statali 131, 131 DCN e 130 e su cinque aree urbane – Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano – ma sono previsti anche interventi sperimentali nelle isole minori. “Carloforte, La Maddalena, l’isola dell’Asinara e Sant’Antioco – spiega Piras – sono zone dove è possibile fare interventi sperimentali. Le isole minori, in virtù anche delle loro peculiarità ambientali e turistiche, sono le aree dove si può avviare in tempi rapidi lo sviluppo di progetti di mobilità elettrica”. Il programma prevede in particolare il finanziamento di un intervento sperimentale, pari a € 600.000, finalizzato all’acquisto di veicoli a trazione completamente elettrica e di infrastrutture di ricarica (wall box) a supporto da destinare all’utilizzo presso l’isola di La Maddalena “che rappresenta un’area di grande valenza ambientale, culturale e turistica in cui è forte il bisogno di conservazione e gestione del patrimonio naturale, storico e culturale”.
Il Piano Mobilità Elettrica della Sardegna prevede anche misure dirette per il tessuto industriale: dei 15 milioni stanziati, quattro andranno infatti ad azioni di supporto alle imprese. “La mobilità elettrica – ha commentato l’assessora – rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Ecco perché abbiamo deciso di destinare una parte delle risorse alle azioni di supporto alle imprese in regime di aiuto. Penso ad azioni di car sharing, al coinvolgimento delle strutture alberghiere, alle infrastrutture di collegamento tra le città e gli aeroporti e al cofinanziamento per l’installazione di strutture di ricarica private”. Si parlerà dunque di servizi di mobilità condivisa ma anche di promozione logistica dell’ultimo miglio con mezzi elettrici.