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Robin Tax, la Consulta la dichiara incostituzionale

La Corte Costituzionale boccia come illegittimo l’addizionale IRES che tocca le aziende petrolifere ed energetiche, rinnovabili comprese

Robin Tax, la Consulta la dichiara incostituzionale

 

(Rinnovabili.it) – La Robin Tax, la tassa che almeno in teoria avrebbe dovuto prendere ai “ricchi” per dare ai “poveri”, è incostituzionale. Questa la sentenza pronunciata in questi giorni dalla Consulta che sancisce l’illegittimità dell’addizionale IRES dedicato alle aziende del settore energetico, rinnovabili comprese. Introdotta nel nostro ordinamento con il Decreto Legge 25 giugno 2008, convertito con legge 133/2008, la Robin Tax disponeva una maggiorazione dell’’Imposta sul reddito delle società per le aziende petrolifere ed energetiche fossili. Con il decreto legge 138/2011 la platea dei soggetti interessati subì un ampliamento, con l’inclusione delle società operanti nel settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture energetiche, che pertanto si videro tassare anche redditi già prodotti nel corso del periodo di imposta.

 

Come da tempo segnalato questo provvedimento era palesemente illegittimo e l’augurio è che si prenda atto della sentenza e che per il futuro non si ripetano tentativi di penalizzare ad ogni costo le rinnovabili, tanto meno con provvedimenti incostituzionali” ha commentato Simone Togni Presidente dell’ANEV. L’associazione del vento italiano ha accolto con soddisfazione il pronunciamento del Tribunale costituzionale, seppur rimarcando qualche perplessità rispetto al fatto che la pronuncia avrà effetti soltanto sulle entrate erariali future. La dichiarazione di incostituzionalità varrà infatti solo dal giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, senza alcuna retroattività. Come spiega la stessa sentenza, una restituzione dei versamenti tributari già effettuati “determinerebbe uno squilibrio del bilancio dello stato di entità tale da implicare la necessità di una manovra finanziaria aggiuntiva, anche per non venire meno al rispetto dei parametri cui l’Italia si è obbligata in sede di Unione europea e internazionale”. Non si tratterebbe di cifre da poco dal momento che, come riportato dall’AEEGSI nella sua relazione annuale, la Robin Hood Tax ha determinato, nel biennio 2011-2012, un gettito stimato di oltre 2,8 miliardi di euro, dei quali 2,4 da imprese del settore elettrico e del gas e circa 400 milioni da società petrolifere.