La struttura della ICEhouse in alluminio e policarbonato debutta questa settimana sulle Alpi svizzere, poi sarà ricostruita ad Amsterdam
(Rinnovabili.it) – Si chiama letteralmente “casa di ghiaccio”, ma è una struttura progettata per il riuso e può venire smontata e ricostruita. E vuole mettere l’accento sui vantaggi dell’economia circolare. La ICEhouse progettata dal famoso designer William McDonough debutterà questa settimana a Davos, nel bel mezzo delle Alpi svizzere, per ospitare la riunione annuale del World Economic Forum.
Il messaggio è indirizzato proprio ai partecipanti del WEF fin dall’acronimo che compone il nome dell’opera: Innovation for the Circular Economy house, cioè “casa dell’innovazione per l’economia circolare”. La ICEhouse è stata creata da McDonough insieme ai suoi studi, William McDonough+Partners e WonderFrame LLC. Il team McDonough è stato invitato da Cultura Hub, una rete di collaborazione globale, a creare la struttura di Davos. Situata lungo la passeggiata principale di Davos, ICEhouse è realizzata interamente in alluminio e policarbonato. La struttura di pareti e tetto è stata assemblata nel giro di pochi giorni.
McDonough ha fatto confluire in questo progetto le idee espresse nel suo “Dalla culla alla culla: rifare il nostro modo di fare le cose”, dove sosteneva la necessità del riuso creativo: ripensare profondamente l’intero modello di sviluppo e di produzione mettendo al centro l’analisi del ciclo di vita del prodotto e l’idea di upcycling.
“La ICEhouse è una struttura progettata per lo smontaggio e la ricostruzione – ha dichiarato William McDonough – In un certo senso poetico, è effimera come il ghiaccio: è qui per una settimana, sulle Alpi. La prossima settimana si scioglierà… Ma è destinata a riapparire altrove“.
“Questo concetto mira ad aiutare a trovare il modo di utilizzare molti tipi di materiali, a prezzi accessibili, per creare edifici dignitosi per le persone in una quantità di situazioni differenti – nota McDonough – Noi lo chiamiamo frame, quadro, perché l’output è pensato per essere convertito in qualsiasi struttura di cui ciascuna comunità e cultura possano avere bisogno, e costruito da qualunque materiale a disposizione in quel luogo e in quel momento”.