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Ristrutturare casa: i nuovi materiali termoisolanti ecosostenibili

Ristrutturare casa: i nuovi materiali termoisolanti ecosostenibili

 

(Rinnovabili.it) – Negli ultimi anni è cresciuta parecchio l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, complici la critica situazione del pianeta Terra ma anche la crisi economica che ci spinge a cercare soluzioni che ci fanno risparmiare, soprattutto quando si tratta di ristrutturare casa e pagare meno le bollette energetiche.  Con questo articolo presentiamo gli ultimi ritrovati in ambito di materiali termoisolanti che, se utilizzati in fase di ristrutturazione casa, possono abbattere notevolmente la dispersione di calore e di conseguenza permettere di utilizzare meno corrente o gas. Premettiamo che farne uso potrebbe comportare un notevole investimento iniziale per il quale potrebbe essere necessaria la richiesta di un prestito personale e l’utilizzo di un comparatore online per confrontare i migliori prestiti personali.

 

Fibra di legno, canna palustre e sughero: quando le piante ci vengono in aiuto

Iniziamo con lo spiegare che l’efficacia di un materiale termoisolante si misura tramite la sua conducibilità termica, ovvero una misura dell’attitudine di una sostanza a trasmettere il calore, che si misura in watt su metro-Kelvin, ovvero W/mK. Più alta è la conducibilità termica di un materiale, meno sarà efficace a funzionare come termoisolante..

Uno dei nuovi materiali sul mercato utilizzati come termoisolanti è la cosiddetta fibra di legno, che viene realizzata letteralmente sfibrando e poi trattando il legno derivante dalla pulizia dei boschi. Le fibre così ottenute vengono poi legate tra loro con l’utilizzo di collanti termoindurenti, processo che conferisce al pannello buone caratteristiche meccaniche, ottima stabilità dimensionale e compattezza garantendo una conducibilità termica di 0.038 W/mK.

 

Un’altra tipologia di materiale termoisolante realizzato con prodotti esistenti in natura risulta essere composta da canna palustre. Viene realizzato comprimendo ed essiccando canne che vengono poi assemblate con fili di ferro fino a formare dei pannelli. Una volta presa la forma e tolto il fil di ferro, il pannello diventa totalmente biodegradabile, resistente e inodore. Ha buone capacità termoisolanti, è traspirante e favorisce la diffusione del vapore. La sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,056 W/mK.

 

O ancora, il sughero, prodotto ecologico al 100% che si ricava dal rivestimento secondario di determinate piante: per creare pannelli termoisolanti viene inizialmente macinato e poi espanso con vapore in modo che raggiunga un diametro di 3-12 mm. La resina del sughero, la suberina, serve da legante. Per le sue elevate capacità di insonorizzazione acustica e isolamento termico ha largo utilizzo nel mondo dell’edilizia e la sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,040 W/mK.

 

Uomini e pecore: anche materiali animali e artificiali possono aiutare

Un ottimo termoisolante è la lana di pecora, che è biodegradabile, rigenerabile e di origine naturale. La lana viene inizialmente sottoposta ad un lavaggio e successivamente a trattamenti antitarme per poi essere ridotta in fili molto sottili e pressata, ottenendo un aspetto molto simile al feltro. La lana di pecora ha un alto potere igroscopico, ovvero assorbe molta acqua e vapore acqueo, termoisolante e traspirante. In particolare è in grado di assorbire una quantità di vapore acqueo pari al 33% del proprio peso e poi cederlo nell’ambiente. La sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,037 W/mK.

 

Altri ottimi materiali termoisolanti derivano dal riciclo di oggetti artificiali molto comuni, che infatti utilizziamo tutti i giorni: le bottiglie di plastica e i vestiti. Il poliestere riciclato da bottiglie di PET diventa un fantastico materiale isolante, dopo averlo lavato, macinato, cardato e termolegato. Tale processo produce pannelli con densità, peso e spessore variabili la cui conducibilità termica si aggira intorno agli 0,036 W/mK.

Invece, dal riciclo di fibre tessili provenienti dagli scarti delle lavorazioni industriali previa sterilizzazione e lavorazione(senza l’uso di prodotti chimici), si può ottenere un ottimo materiale isolante. Ad esempio, con semplici indumenti quali un cappotto, due maglioni e due paia di jeans, è possibile creare un metro quadro di pannello isolante. La sua conducibilità termica risulta circa 0,036 W/mK. (B.Z.)

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