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Rinnovabili: da Aper le proposte di modifica al DM

(Rinnovabili.it) – La  bozza del decreto ministeriale di attuazione del Dlgs 28/2011 possiede dei punti critici “dalla cui risoluzione dipende la possibilità di crescita delle fonti rinnovabili e lo stesso raggiungimento degli obiettivi europei ormai vincolanti”. Questo il parere di Aper che dopo aver valutato i primi testi relativi al DM – aventi per oggetto l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili – ha evidenziato criticità e proposto correzioni della bozza attualmente in discussione in particolare in merito alle modalità e valori di incentivazione e di vendita dell’energia elettrica degli impianti che entreranno in esercizio a partire dall’anno 2013.

I nei della bozza A raccogliere le critiche è soprattutto la disciplina delle aste, la cui efficacia ha fatto esprimere ad Aper, in più di un’occasione, serie perplessità. “Preoccupa  – si legge in una nota stampa dell’Associazione – ancora la disciplina sui rifacimenti, la cui efficacia è peraltro inficiata dalle restrittive disposizioni presenti nel DLgs 28/2011, nonché l’eliminazione di importanti meccanismi anche ai fini della generazione distribuita, quali il Ritiro Dedicato (RID) e il Servizio di Scambio sul Posto (SSP).Riteniamo infine di proporre una più chiara definizione delle nozioni di “incentivo” e “tariffa”, per uniformarli ad altre disposizioni già vigenti che utilizzano le medesime nozioni”.

Una valutazione positiva Non mancano ovviamente le note positive come l’inserimento di un budget per l’incentivazione alle rinnovabili elettriche (che, comprendendo il fotovoltaico, è determinato in 12–14 miliardi) mediante il quale sostenere una produzione al 2020 vicina ai 140 TWh, così come la gestione del transitorio (relativo agli impianti già in esercizio o che entreranno in esercizio entro il 31/12/2012). Spiega Aper in una nota stampa “Il mantenimento delle condizioni attualmente vigenti per l’accesso alla Tariffa Onnicomprensiva per impianti di piccole dimensione, le modalità di riequilibrio del mercato dei Certificati Verdi, la conversione (a partire dal 2016) del meccanismo dei Certificati Verdi con un sistema di tariffe amministrate, appaiono in linea con il principio di continuità indicato dal legislatore. In ciò, le proposte contenute nella bozza di DM confermano un approccio di maggior certezza e affidamento, diversamente da quanto è accaduto nel settore del fotovoltaico la cui attuale disciplina è ancora oggetto di contenzioso”.

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