(Rinnovabili.it) – Interazione qualitativa con le strutture esistenti. Questo è il riassunto in poche parole del progetto dello studio Schmidt Hammer Lassen Architects per il piano di rigenerazione urbana di Oslo.
Gli architetti hanno vinto la competizione internazionale con il masterplan della zona di 87.000 metri quadrati che disegnerà la nuova skyline. Questo nuovo quartiere multifunzionale comprenderà residenze, un hotel, un centro conferenze, spazi commerciali, bar ed uffici. L’aspetto sociale del progetto è rappresentato dal centro diurno di assistenza che servirà ad evocare uno spirito comunitario negli abitanti del nuovo quartiere.
La qualità principale di questo vasto piano urbanistico è la gerarchia di percorsi: una rete di percorsi carrabili suddivide la zona in cinque isolati ben distinti che a loro volta saranno suddivisi in diversi blocchi da passeggiate, scorciatoie e passaggi pedonali. La seconda caratteristica del progetto apprezzata dalla giuria è la flessibilità, dato che il masterplan in futuro potrà subire modifiche di destinazioni d’uso senza creare problemi particolari.
Nel progetto chiamato Eureka Kvarteret, gli edifici preesistenti verranno amalgamati nel nuovo tessuto in un’ottica di continuità tra passato e presente. Il nuovo tessuto crescerà in diverse fasi, per dare il tempo al quartiere di progredire e collegarsi al tessuto urbano esistente. Gli architetti hanno definito questo processo la creazione di una nuova “vita tra gli edifici” ed ovviamente tra le persone che li abitano. Per tracciare il nuovo piano di rigenerazione urbana i progettisti hanno tenuto in forte considerazione le opinioni dei cittadini, ed è stato messo molto impegno nella creazione della consapevolezza della comunità sui cambiamenti della skyline di Oslo.
Il piano urbanistico norvegese non si basa su una griglia ortogonale ma la disposizione apparentemente casuale delle linee diagonali che generano i lotti, lascia posto a piccoli spazi verdi, piazzette, cortili, un laghetto e zone che favoriscono l’incontro casuale, il dialogo e la sosta.