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La resilienza urbana ha messo radici in Europa

La resilienza urbana ha messo radici in Europa

 

(Rinnovabili.it) – Come rendere le città a prova di un clima impazzito? L’Europa ha provato a rispondere a questa domanda con TURaS, progetto di ricerca dedicato alla resilienza urbana. Lanciato nel 2011, TURaS ha chiuso in questi mesi i lavori con risultati ottimi e sotto molti aspetti anche sorprendenti. Il progetto ha riunito 32 organizzazioni – università, PMI ed enti locali –di 13 paesi su un preciso obiettivo: sviluppare strategie fattibili e strumenti di orientamento per aiutare le città affrontare un adattamento ai cambiamenti climatici in linea con una crescita urbana sostenibile.

Perché sono importanti i risultati dell’iniziativa? Perché oggi, oltre la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane e questa cifra dovrebbe raggiungere il 70% nel 2050, mentre, di pari passo, aumenterà la domanda di risorse naturali. Con l’impatto del cambiamento climatico, questa crescita urbana senza precedenti sta creando enormi ricadute dal punto di vista ambientale per le città europee, dalla perdita della biodiversità all’aumento del rischio di alluvioni.

La risposta a questi problemi è la resilienza, ossia la capacità di un ecosistema, incluso quello urbano di ripristinare la condizione di equilibrio dopo un intervento esterno che abbia provocato un deficit ecologico.

 

In questo contesto, i partner di TURaS – tra cui rientrano anche il Comune di Roma, l’Università Sapienza di Roma e Bic Lazio Spa. – si sono focalizzati su soluzioni specifiche, ognuna costruita su caratteristiche e requisiti della città di destinazione (erano nove in tutto i comuni partecipanti). Ad esempio, Roma Capitale ha sviluppato un’indagine sull’evoluzione demografica e del mercato immobiliare romano, per definire le cause che spingono la città verso una urbanizzazione dispersa nel territorio. Inoltre ha realizzato le Linee Guida di Forestazione Urbana Sostenibile e ha raccolto la normativa nazionale e locale sulle infrastrutture verdi (es. tetti, pareti e cortili verdi) riportando le migliori esperienze sviluppate nella capitale nei diversi contesti residenziali e di ingegneria civile.

 

Il toolkit Ecomimicry rappresenta un altro importante risultato di TURaS. “Ecomimicry – spiega il coordinatore del progetto, il dott. Marcus Collier, dalle pagine di Cordis News – permette a progettisti, designer e utenti di conservare la biodiversità nei nuovi complessi”. Si tratta di un kit di strumenti per la progettazione di infrastrutture verdi pensato per la costruzione e la manutenzione di tetti verdi, ma è utile anche per progettare piccoli parchi e giardini in nuovi complessi residenziali e industriali. Imita la biodiversità che può andare perduta quando si costruisce sulle aree industriali dismesse.

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