Secondo il Rapporto di Federcostruzioni 2014 continua il calo produttivo dell'edilizia, ma con ritmi rallentati. La soluzione possibili sono nella politica economica e nell’export
(Rinnovabili.it) – Secondo il Rapporto di Federcostruzioni 2014, presentato ieri in occasione della conferenza stampa di anteprima dell’edizione del Cinquantenario del SAIE, il sistema italiano delle costruzioni ha registrato nel 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto all’anno precedente, facendo seguito a quella ancora più consistente del 2012, quando la perdita è stata del 6%.
Un calo della produttività che dal 2008 al 2013 si è attestato attorno al 26% interessando il 90% degli attori che partecipano al comparto delle costruzioni, un dato preciso analizzato dal Rapporto a partire dai valori di produzione di 17 comparti industriali, quasi la totalità del settore.
Purtroppo, secondo il Rapporto 2014 di Federcostruzioni, questo trend negativo è destinato a proseguire ed aggravarsi, con il risultato che nel 2015 la perdita potrebbe raggiungere il 27,1% di produttività in meno rispetto al 2008. Tuttavia potrebbe esserci una speranza grazie ad alcuni comparti in controtendenza, sette dei 17 interessati dal Rapporto, che grazie all’esportazione potrebbero sostenere il mercato nel prossimo biennio.
Come commenta il Presidente di Federcostruzioni Rudy Girardi, “nel 2013 il valore della produzione del settore che si riconosce in Federcostruzioni è stato pari a 400 mld e 769 mln di euro, per un’occupazione di oltre 2,7 milioni di addetti”. “Attualmente le costruzioni rappresentano il 13% del valore complessivo della produzione nazionale di beni e servizi e l’11% dell’occupazione totale. E questo nonostante una crisi che ha determinato un crollo degli investimenti che l’Ance ha stimato in quasi 59 miliardi in meno che hanno significato una perdita di ben 520.000 addetti, ovvero poco meno del 26% del totale dei lavoratori del comparto. Un numero enorme che diventa ancora più preoccupante se si considera anche l’indotto, sfiorando gli 800 mila posti di lavoro persi.”
SOLUZIONI POSSIBILI – Secondo Federcostruzioni l’unica strada possibile per invertire questa tendenza è dettata dalla politica economica e da una serie di decisioni che vadano a rimuovere le criticità e a sostenere una crescita degli investimenti. Nel Rapporto si evidenziano “l’importanza di una riforma e di un allentamento del Patto di stabilità interno, la necessità di maggiori risorse per la manutenzione e la difesa del territorio, una seria e coerente azione a favore di programmi di rigenerazione urbana, una riforma dei lavori pubblici e uno snellimento procedurale per una nuova stagione delle regole. Senza dimenticare l’importante sfida sul fronte dell’innovazione tecnologica e della ricerca”.
Il settore delle costruzioni rappresenta infatti un elemento fondamentale anche per la bilancia commerciale, attivando una quota di esportazione pari all’11,2% della produzione complessiva, di poco inferiore alla media nazionale di 15,7%.
Il risultato è un surplus della bilancia commerciale del sistema delle costruzioni nel 2013 pari a 28,5 miliardi di euro corrispondente a ben il 70% circa del saldo dell’intera economia italiana.