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Qualità dell’aria: 11 Stati UE chiedono norme più severe

I ministri dell’ambiente di Germania, Italia e altre 9 nazioni europee hanno deciso di fare fronte comune sul pacchetto UE qualità dell'aria

Qualità dell'aria: 11 Stati UE chiedono norme più severe

 

(Rinnovabili.it) – I ministri di 11 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia e la Germania, hanno scritto alla Commissione europea invitandola a portare avanti la revisione sul pacchetto qualità dell’aria, inserendovi norme più severe. La coalizione è decisa ad intervenire sul dietrofront prospettato dall’esecutivo Junker nell’ambito di alcuni aspetti fondamentali sul fronte ambientale: le norme sulla riduzione degli inquinanti atmosferici urbani e quella sull’efficienza delle risorse e il taglio dei rifiuti. In carica dall’1 novembre di quest’anno, la nuova Commissione europea sembrerebbe essere pronta ad eliminare dal piano di lavoro del 2015, priorità come la direttiva sulla qualità dell’aria e l’efficienza delle risorse, uno dei provvedimenti cardine della politica ambientale comunitaria. Ecco perché dopo le pressioni degli ambientalisti, anche i ministri dell’ambiente di Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia hanno deciso di fare fronte comune.

 

Galletti e colleghi hanno scritto una lettera al Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e al suo team per ricordare come tali progetti di legge, oggi in discussione, avrebbero benefici anche al di là del settore prettamente ambientale. Nella missiva, visionata in anteprima dall’agenzia di stampa Reuters, si invita Bruxelles ad analizzare con molta attenzione le opportunità connesse alla creazione di nuovi posti di lavoro e di crescita economica, che i miglioramenti e le innovazioni delle nuove normative richiederebbero al blocco dei Ventotto.

 

E a chiedere di portare avanti le direttive su aria e rifiuti sono anche alcuni membri del Parlamento europeo.Ogni anno oltre 600.000 morti in tutta l’Unione europea sono attribuiti alla scarsa qualità dell’aria”, spiega Fredrick Federley, politico svedese del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa. “La Commissione europea ha la responsabilità morale di non revocare le misure che potrebbero migliorare questa terribile situazione”.