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Puglia verso l’ecotassa che premia i virtuosi della differenziata

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Foto di Steve Buissinne da Pixabay

I passi finali del nuovo Ddl Ecotassa della Puglia

(Rinnovabili.it) – Via libera dalla Puglia alla nuova ecotassa sui rifiuti. La V Commissione consiliare della Regione ha approvato ieri il disegno di legge riguardante il “Tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero dei rifiuti solidi”. Il provvedimento mette la normativa pugliese in linea con le disposizioni nazionali, recependo le disposizione del Collegato ambientale 2014 e quelle della legge finanziaria 2018 e disciplinando nuovi strumenti per incrementare le buone pratiche di gestione rifiuti sul territorio.

Fulcro del nuovo Ddl Ecotassa, l’introduzione di un meccanismo che lega le tariffe del tributo speciale direttamente alle percentuali di raccolta differenziata raggiunte dai singoli Comuni: maggiore è la quantità di rifiuti strappati alla discarica, minore sarà l’imposta. La riduzione va da un minimo del 30% ad un massimo del 70%. Al contrario, ai Comuni che non raggiungeranno le percentuali di differenziata previste per legge verrà applicata un’addizionale del 20%.

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Viene variata la destinazione del gettito del tributo che affluisce interamente in un apposito fondo regionale, destinato al sostegno dei costi sopportati dai Comuni con i migliori risultati in termini di gestione del ciclo dei rifiuti. “Inoltre è stata approvata una disciplina transitoria – spiega l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Filippo Caracciolo – che permetterà di confermare a tutti i Comuni che prevedono di conseguire nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2018 determinati incrementi medi di raccolta differenziata in termini percentuali rispetto ai dati validati del periodo che va da settembre 2016 ad agosto 2017, l’applicazione dell’aliquota validata per il 2013. Grazie a tale norma, ci proponiamo di incentivare concretamente interventi strutturali sul servizio di raccolta dei rifiuti da parte dei Comuni, per incrementare le percentuali di raccolta differenziata e puntare a obiettivi sempre più ambiziosi”.

Una parte delle entrate andrà alle amministrazioni “sui cui territori insistono impianti di discarica e di incenerimento, estendendo peraltro le finalità di utilizzo delle risorse da parte dei Comuni e definendo i criteri di ripartizione tra gli stessi. In questo modo sarà possibile compensare i disagi per i territori derivanti per la presenza di tali impianti”.

Parte del fondo, corrispondente al gettito derivante dalla tassazione dei fanghi di risulta, viene destinata invece a investimenti di tipo ambientale che riguardano i rifiuti del settore produttivo soggetto al tributo.

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