(Rinnovabili.it) – La Commissione europea dovrebbe aggiornare i propri orientamenti di selezione dei progetti energetici prioritari in modo che il prossimo elenco UE sia in linea con la sua politica climatica. A chiederlo sono i deputati del gruppo Industria, Ricerca ed Energia dell’Europarlamento. Con una risoluzione (testo in inglese) non vincolante presentata da Cristian Silviu Bușoi (EPP) e votata ieri a Strasburgo, i legislatori puntano il dito su uno dei problemi ancora aperti della decarbonizzazione comunitaria: la crescita energetica non è ancora in linea con gli obiettivi climatici a medio e lungo termine.
La risoluzione arriva solo pochi giorni dopo il dibattito in Aula sulla 4a lista di Projects of Common Interest (PCI) e non è un caso. I Verdi e i gruppi GUE / NGL avevano denunciato la presenza nell’elenco di 32 nuovi progetti legati al gas, in barba alle promesse fatta sul clima. Il numero, in realtà, era stato fortemente ridotto rispetto alle passate liste (leggi anche Progetti di interesse comune: nella nuova lista UE cala il gas), ma i parlamentari avevano evidenziato l’incompatibilità di tali progetti, selezionati dall’ex esecutivo Juncker, con il nuovo Green Deal di Von der Leyen. Un disappunto condiviso anche dagli ambientalisti. “Il nuovo elenco PCI prende in giro le promesse UE di creare un’Europa neutrale dal punto di vista climatico”, aveva affermato Colin Roche di Friends of the Earth.
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Poco si può fare per l’ultima lista di Projects of Common Interest, che è stata approvata nella sua interezza da Strasburgo pochi giorni fa (i deputati non possono eliminare singoli progetti dall’elenco ma solo confermarlo o respingerlo in toto). Nel compenso i parlamentari chiedono oggi una revisione degli orientamenti comunitari per garantire che i futuri progetti energetici prioritari siano in linea con gli impegni climatici.
Nel dettaglio si chiede una revisione di tali dettami nell’aggiornamento del regolamento TEN-T che Bruxelles proporrà quest’anno. tale era stato messo a punto nel 2013, prima dell’adozione dell’accordo di Parigi.
Per ottenere lo status di PCI, spiegano i parlamentari, i progetti dovranno anche contribuire a mantenere l’approvvigionamento energetico accessibile, una delle cinque dimensioni dell’Energy Union.