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La casa che produce più energia di quella consumata

Grazie alla biomassa, al fotovoltaico, al solare termico e ad una progettazione passiva, questa casa di Kladnica produce più energia di quella consumata

1 progettazione passiva La casa che produce più energia di quella consumata(Rinnovabili.it) – Oltre 900 mq completamente ecosostenibili ed autosufficienti, realizzata seguendo i principi della progettazione passiva, ma senza trascurare il contesto naturale.

 

E’ la casa a Kladnica in Bulgaria, recentemente completata dallo Studio Apxe per soddisfare le più elevate prestazioni energetiche, arrivando addirittura a produrre più di quanto consumato.

La struttura in acciaio e legno è stata realizzata quasi esclusivamente con materiali locali, tentando di ridurre all’essenziale le componenti in calcestruzzo.

L’efficienza della casa è assicurata dalla perfetta integrazione tra le componenti passive e quelle attive. L’elevato isolamento, il perfetto orientamento degli ambienti ed i tripli vetri riducono al minimo le dispersioni termiche, mentre un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore assicura il giusto ricambio d’aria interna degli ambienti, richiesto dalla certificazione Passive house.

 3 progettazione passiva La casa che produce più energia di quella consumata

 

Accanto alle caratteristiche di progettazione passiva dell’involucro, la casa dello Studio Apxe, sfrutta un impianto fotovoltaico da 50 elementi per coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico, per l’illuminazione ed il funzionamento degli elettrodomestici. Il riscaldamento a biomassa inoltre contribuisce a mantenere il fabbisogno energetico attorno ai 38  kWh al mq, ben al di sotto dei 120 kWh/mq necessari per essere considerati una casa passiva. Un impianto a solare termico fornisce l’acqua calda necessaria a scaldare la piscina in estate e per i servizi igienici.

I lavori hanno richiesto poco meno di un anno per un costo finale pari a circa € 950 al mq.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.