Rinnovabili

Prima stazione operativa per STAR* AgroEnergy

Star*AgroEnergy: a Foggia si discute di rinnovabili e bio-societàIn occasione della IV edizione del workshop che quest’anno si chiama “Innovation for development: research capacity in bioeconomy” (letteralmente “Innovazione per lo sviluppo: capacità di ricerca in bioeconomia”), verranno svelati tutti i dettagli e i particolari della stazione operativa di STAR* AgroEnergy che si trova nella zona industriale Asi – Incoronata. L’evento, in programma martedì 18 marzo, è organizzato dai coordinatori del progetto scientifico.

E’ un momento molto importante per noi tutti – argomenta il prof. Massimo Monteleone, coordinatore scientifico e project manager di STAR* AgroEnergy –poiché sintetizza diversi anni di lavoro e l’affermazione progressiva di un gruppo di ricerca a forte carattere interdisciplinare, che oggi vede la partecipazione di ricercatori italiani e stranieri, tutti di elevato profilo. Adesso, l’avvio dello STAR* Facility Centre rappresenta un nuovo punto di partenza poiché, da questo momento in poi, l’esperienza maturata in ambito scientifico e tecnologico viene concretamente proposta alle imprese, a vantaggio dello sviluppo regionale, attraverso attività di servizi e consulenza. Permane il nostro impegno nella ricerca a livello europeo e nazionale, ma a ciò sui affianca un impegno diretto per promuovere l’attività imprenditoriale. Qui elaboriamo idee e progetti naturalmente legati alla bio-economia: per questo, il laboratorio e l’annessa piattaforma tecnologica (STAR* Facility Centre) rappresentano motivo di grande soddisfazione per tutta l’Università di Foggia”.Alla giornata studi (che si terrà a partire dalle ore 9, presso la Sala Azzurra Camera di Commercio in via Dante a Foggia), proprio per la complessità del progetto e per il suo elaborato sviluppo, prenderanno parte docenti e ricercatori provenienti oltre che dall’Italia anche da Francia, Spagna, Grecia e Danimarca: tra gli altri Enzo Montoneri (Università di Torino), Luigi Pari (CRA-ING di Monterotondo, Roma), Giulio Izzo (Enea, Roma), Carlos Vaca – Garcia (Università di Tolosa, Francia), Rafael Luque (Università di Cordòba, Spagna), Giuliana D’Imporzano (Gruppo Ricicla – Università di Milano), Anne Belinda Bjerre (Università di Taasturp, Danimarca), Anastasia Zabaniotou (Università di Tessalonica, Grecia), Emmanuel Koukios (Politenico di Atene, Grecia) e Giuseppe De Mastro (Università di Bari). Una giornata molto intesa che, come detto, culminerà con la visita guidata, la tavola rotonda e quindi l’inaugurazione ufficiale del laboratorio (ore 15 dello stesso giorno, STAR* Facility Centre, c/o B-LAB, zona Asi Incoronata).

Una partecipazione che assicurerà un notevole spessore scientifico al work-shop – aggiunge la prof.ssa Mariarosaria Lombardi, responsabile delle attività di promozione e disseminazione del progetto – anche se il nostro progetto ha sempre avuto un notevole respiro internazionale per sua stessa natura. Al momento, infatti, tra i nostri collaboratori, ci sono ricercatori francesi, iraniani, rumeni e greci che contribuiscono quotidianamente alla riuscita di questa grande intuizione: sviluppare processi che promuovono un modello innovativo d’integrazione agro-industriale a partire da biomasse residuali o di scarto e colture dedicate: non solo energia ma biomateriali per un’ampia gamma di possibilità applicative a carattere industriale (ad esempio nuovi farmaci, integratori alimentari e nutraceutica, prodotti non inquinanti e biodegradabili per l’industria)”.

Le linee guida che hanno ispirato Star* AgroEnergy sono, per l’appunto, la produzione sostenibile di agro–energia e biomateriali, nonché la capacità di agire come una sorta di hub per la promozione del settore. L’idea sarebbe, infatti, realizzare un Centro di ricerca e sviluppo rivolto, in particolare, ai Paesi dell’Europa mediterranea che abbia la sua sede centrale proprio a Foggia.

Strumento essenziale di questo disegno è la nostra piattaforma tecnologica in zona Asi – conclude il prof. Massimo Monteleone – una sorta di quartier generale cui far afferire i numerosi progetti legati alle nuove proposte della bioeconomy, con Foggia, se posso permettermi, Capitale di questo movimento tecnologico e scientifico e l’Università di Foggia riferimento di una fitta rete di collaborazioni internazionali con altre università ed istituti di ricerca, affinché il tema di un modello produttivo più sostenibile e gli sviluppi tecnologici che da questa idea possono discendere, siano argomento centrale tra gli atenei che fanno della ricerca il proprio codice distintivo”.

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