La 41^ edizione del Premio Pritzker ha visto trionfare Alejandro Aravena, con l'architettura postdisastro ed i progetti dedicati alle persone che vivono in luoghi difficili
«Non ci credo ancora, ma certo che sono contento, anzi sono molto contento, anche perché per una volta si è voluto guardare a altre realtà, in qualche modo marginali» ha dichiarato il vincitore del Premio Pritzker.
La sede della premiazione del Pritzker 2016
Un tipo di architettura dedicata alle persone in difficoltà, ai luoghi colpiti da calamità naturale, alle persone che devono partire da zero ed iniziare una nuova vita. Il Premio Pritzker è stato assegnato in un luogo carico di significati, la sede delle Nazioni Unite a New York, che nel 1988 vide la premiazione di Oscar Niemeyer, il padre di Brasilia.
La Biennale che curerà Aravena
Il nome della Biennale che da maggio a novembre curerà Aravena, è “Reporting from the front”, l’architettura dal progettista cileno è intesa come una battaglia da vincere, una sfida contro la povertà e le circostanze difficili. La volontà della mostra internazionale di architettura del 2016 è far vedere come si può migliorare la vita mentre si lavora in un ambiente complesso, affrontando sfide impellenti.
“Ci sono ancora molte battaglie da vincere e molte frontiere che occorre ancora espandere per poter migliorare la qualità dell’ambiente edificato e, di conseguenza, la qualità di vita delle persone. Sono sempre di più le persone sul pianeta alla ricerca di un luogo decente in cui poter vivere e le condizioni per raggiungere tale scopo si fanno di ora in ora sempre più ardue”, ha dichiarato Aravena in merito alla spirito della “sua” biennale.