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PPA aziendali, nuovo record nella compravendita dell’energia pulita

ppa aziendali
Credit: Diego Vivanco – Pexels.com

Pubblicato il nuovo report di BloombergNEF sui PPA Aziendali

(Rinnovabili.it) – Crescono in maniera esponenziale i PPA aziendali, e con loro anche l’energia pulita scambiata. A riferirlo è il nuovo report compilato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) che fa il quadro della situazione per l’anno appena concluso. I PPA aziendali, o Corporate PPA-Power Purchase Agreement, sono accordi a lungo termine per la compravendita di energia a prezzi fissi, stipulati direttamente tra aziende (i consumatori) e i proprietari di impianti (i produttori). Al centro di questo scambio c’è per lo più elettricità generata da eolico e fotovoltaico.

Questi contratti si sono originariamente diffusi in Europa e Nord America, attirando per primi i colossi tecnologici come Google e Facebook. Oggi, tuttavia, lo strumento inizia a coinvolgere un numero crescente di società attive in diversi settori, puntando anche a Medio Oriente, Africa e America Latina. Un appeal che ha fatto meritare al settore un nuovo record verde: nel 2019 oltre cento compagnie nel mondo hanno acquistato, tramite i PPA aziendali, circa 19,5 GW di energia pulita. Si tratta del valore più alto registrato da quando i Power Purchase Agreement hanno preso piede, in crescita del 40 per cento rispetto al 2018.

Messo nel contesto della nuova capacità rinnovabile aggiunta nel 2019, i Corporate PPA hanno contribuito con il 10 per cento della potenza installata, per un totale di circa 20-30 miliardi di dollari investiti.

 

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Ovviamente a dominare il comparto sono sempre i big dell’hi-tech.

Google ha firmato contratti per l’acquisto di oltre 2,7 GW di energia pulita a livello globale nel 2019, più di qualsiasi altra società. Ed ha utilizzato un esclusivo processo di asta inversa per firmare questi contratti, con gli sviluppatori che prendono parte a una procedura di offerta pubblica dal vivo. Seguono grandi nome come Facebook (1.1 GW), Amazon (0.9 GW) e Microsoft (0.8 GW). “I portafogli dell’energia pulita di alcuni dei più grandi acquirenti aziendali competono con quelli delle mega utility a livello mondiale. Queste aziende stanno affrontando una crescente pressione da parte degli investitori per la decarbonizzazione: i contratti sulle rinnovabili servono come modo per diversificare la spesa energetica e ridurre la suscettibilità ai rischi tangibili associati ai cambiamenti climatici”, ha spiegato l’analista Kyle Harrison.

 

A livello regionale l’America ha registrato ben 15,7 GW con i PPA aziendali, di cui 13,6 GW stipulati solo negli USA; nel mercato statunitense il modello di Power Purchase Agreement più diffuso si conferma essere quello “virtuale” o VPPA. In questo tipo di contratti, l’azienda non acquista vera energia ma solo i crediti rinnovabili prodotti dal progetto.

Il rapporto sottolinea anche come il 2019 sia stato un anno record per i PPA aziendali in Europa, Medio Oriente e Africa. Nel vecchio Continente quasi metà dell’attività proviene ancora da Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, ma si stanno progressivamente svegliando anche i mercati di Spagna, Polonia, Francia e Italia.

Si è concluso con un segno negativo, invece, il 2019 dei Corporate PPA in Asia Pacifico. Le promesse di crescita, tuttavia rimangono alte soprattutto in Australia, in Giappone e in Cina.

 

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