(Rinnovabili.it) – Doveva essere un “ponte giardino” unico nel suo genere: un passaggio pedonale sul Tamigi ricoperto da un giardino urbano per collegare la parte nord di Londra con il South Bank. Ora il progetto del Garden Bridge reso pubblico nel 2013 attraversa una settimana di passione. E potrebbe non vedere mai la luce. Sotto accusa finisce la gara d’appalto che aveva assegnato i lavori allo studio Heatherwick.
Molte le ombre sull’assegnazione per il ponte di 366 metri che vale oltre 150 milioni di sterline. E la scintilla parte anche dalla confusione in merito alla provenienza dei fondi: prima in parte privati, poi sostanzialmente pubblici. Nell’Inghilterra di un David Cameron che ha appena finito di sforbiciare in lungo e in largo la spesa pubblica sotto l’imperativo della spending review, questo fatto difficilmente poteva passare sotto silenzio. Così ad aprire le danze ci pensa niente di meno che la presidente del Royal Institute of British Architects (RIBA), Jane Duncan.
Le accuse relative all’assegnazione del Garden Bridge sono estremamente preoccupanti – ha tuonato Duncan – Tutti coloro che hanno presentato un’offerta per il lavoro hanno il diritto di aspettarsi che le loro osservazioni siano giudicate in modo equo, trasparente e secondo la legge. Data la natura di alto profilo di questo progetto, la quantità di denaro pubblico in gioco e la gravità delle accuse, noi premiamo affinché il progetto venga congelato e l’intero processo di assegnazione sia scrutinato nel dettaglio
Parole che hanno aperto il vaso di Pandora. Una diatriba sulla destinazione finale dell’opera – spazio pubblico o spazio privato? – legata, ovviamente, all’ingresso di soldi pubblici nel progetto. Se alla fine questo giardino urbano non si farà, a cosa sta rinunciando Londra? Il Garden Bridge di Heatherwick, progettato in collaborazione con gli ingegneri di Arup e con il paesaggista Dan Pearson, si era aggiudicato l’appalto da parte dell’ente governativo Transport for London. Tra gli obiettivi, migliorare la qualità dell’aria della capitale moltiplicando spazi verdi pubblici, orti urbani e percorsi botanici, ma anche semplificare la vita dei cittadini londinesi migliorando la mobilità tra le due sponde del fiume.