(Rinnovabili.it) – Parla catalano questo rifugio ecosostenibile sui Pirenei a 2.200 m di altezza. Il governo della comunità autonoma della Catalogna ha aderito al progetto Life+ promosso dall’Unione Europea, che ha tra i suoi obiettivi quello di reintrodurre l’orso bruno sulla catena montuosa al confine con la Francia e ristabilire la convivenza pacifica tra questa specie e la popolazione locale.
Così le autorità di Barcellona hanno dato allo studio di architettura Noem, il cui portfolio è ricco di case passive e residenze in legno di piccole dimensioni, il compito di progettare un rifugio-ricovero per i pastori che d’estate portano in altura le loro greggi. L’idea è quella di radunare gli animali per limitare gli attacchi da parte degli orsi, e allo stesso tempo per evitare che scendano a quote più basse, come successo più volte in passato.
Il rifugio ecosostenibile si trova nel Pallars Sobirà, nella valle di Estanilles, una località che non è servita da alcuna rotabile che la colleghi al fondovalle. Per questo motivo, il rifugio è quasi del tutto realizzato in legno prefabbricato, assemblato a valle e trasportato poi in sito con l’elicottero.
Il design è improntato alla massima efficienza energetica ed è completamente autosufficiente. La costruzione è in posizione sopraelevata rispetto al terreno per migliorare l’isolamento, e poggia su pietre provenienti dalla zona racchiuse in gabbie metalliche. In questo modo, inoltre, viene ricavato uno spazio coperto che può essere usato come magazzino.
Al pavimento e al tetto è stato aggiunto uno strato di 22 cm di cotone riciclato per migliorare l’isolamento termico, mentre quello delle pareti ha uno spessore di 15 cm. In questo modo, la stufa del rifugio riesce a riscaldare tutti gli ambienti, 25 mq in tutto, in meno di 30 minuti.
Per ottimizzare il guadagno solare, il rifugio ecosostenibile è dotato di un’ampia vetrata sul lato rivolto a sud con doppi vetri basso emissivi. Grazie a un software sono state condotte approfondite simulazioni sulle condizioni metereologiche del luogo (in particolare per quanto riguarda la situazione dei venti) per determinare la migliore forma complessiva del rifugio, che è in grado di resistere anche a eventi climatici estremi.