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Finestre intelligenti e pareti solari, SolAce è l’edificio del futuro

Dalle telecamere che imitano l'occhio umano alle facciate colorate che producono elettricità ed acqua calda: il nuovo prototipo abitativo dell'EPFL sceglie l'innovazione

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Pareti solari e domotica intelligente per annullare le emissioni

(Rinnovabili.it) – Produrrà più energia di quella necessaria al sostentamento dei suoi abitanti, puntando a divenire modello carbon negative, ossia in grado di alleggerire il computo delle emissioni di carbonio anziché incrementarlo. Parliamo di SolAce, unità abitativa pilota realizzata dai ricercatori del Politecnico di Losanna (EPFL). Il progetto è stato inaugurato ieri nel NEST di Dübendorf, l’edificio sperimentale nato in Svizzera per testare nuove tecnologie edilizie sostenibili con un occhio fisso sul comfort degli utenti.

Nel dettaglio SolaAce, quinto esperimento avviato del “nido” elvetico, è un appartamento-laboratorio di circa 100 metri quadrati, caratterizzato da mix tecnologico che unisce pareti solari, finestre intelligenti e un sistema domotico di ultima generazione.

 

Tra gli elementi clou del progetto, la facciata esterna colorata che integra direttamente nella struttura moduli fotovoltaici e collettori solari temici. L’elemento base è il vetro solare Kromatix prevede l’applicazione di trattamenti superficiali nanotecnologici ad alta efficienza ed ecologici ottimizzati per la cattura dei raggi  luminosi. A conferire il colore al vetro non è una tinta, bensì un trattamento di deposizione atomica sulla superficie. “Poiché il nano-rivestimento è trasparente, non c’è praticamente alcun effetto di assorbimento e pochissima perdita di energia”, spiega Andreas Schüler, leader del gruppo nano-tecnologico di LESO-PB. Questa tecnologia, sviluppata e brevettata all’EPFL, è attualmente commercializzata dallo spin-off SwissINSO.

Le pareti solari dei SolAce sono state dimensionate affinché la facciata sia energeticamente positiva per tutto l’anno. Il surplus sarà memorizzato nell’Energy Hub di NEST in modo che chiunque possa utilizzarla, inclusi i ricercatori di altre unità pilota.

 

 

A rendere speciale il progetto sono anche le finestre di ultima generazione creati dall’EPFL: smart window a triplo vetro che incorporano microstrutture ottiche in 3D in grado di reindirizzare nelle aree più scure dell’unità. In inverno, questi micro-specchi, invisibili a occhio nudo, guidano la luce verso il soffitto, fornendo all’interno della stanza un’illuminazione uniforme e assicurando anche un riscaldamento solare passivo delle stanze. In estate, gli stessi riflettono i raggi del sole verso l’esterno, evitando così il surriscaldamento (leggi anche Finestre a micro specchi per migliorare l’illuminazione naturale)

Per monitorare il confort interno, i ricercatori hanno installato mini telecamere che rispondono all’illuminazione nello stesso modo dell’occhio umano. Questi sensori prototipo misurano continuamente la quantità di luce e di abbagliamento percepiti dagli abitanti; sulla base di questi dati, un software – collegato ai sensori – regola istantaneamente le tende e l’illuminazione elettrica, tenendo conto dei ritmi circadiani degli occupanti.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.