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Il padiglione italiano mangia smog dell’Expo milanese

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(Rinnovabili.it) – Il padiglione italiano dell’Expo sfrutterà il biossido di titanio per purificare l’aria milanese da batteri e particolato. Ben 9000 mq di cemento mangia smog andranno a formare una ragnatela eco attiva capace di trasformare i batteri in sali minerali ed abbattere l’inquinamento grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi.

 

I materiali fotocatalitici stanno diventando una scelta sempre più frequente per gli ambienti che necessitano di una qualità dell’aria molto elevata e dell’eliminazione costante dei batteri. Ora gli architetti e gli urbanisti si stanno chiedendo se è possibile sfruttare questa tecnologia per la creazione di edifici mangia smog che purifichino costantemente l’aria dal particolato per migliorare l’ambiente urbano e permetterci di vivere in città più sane.

Il processo della fotocatalisi sfrutta l’interazione tra la luce ed il biossido di titanio (TO2) per innescare reazioni chimiche che vanno a distruggere la struttura molecolare dei batteri, ad eliminare gli odori e ad abbattere le polveri sottili.

 

Il padiglione italiano mangia smog dell’Expo milanese

 

La struttura del padiglione progettato dal gruppo di architetti del Nemesi Studio di Roma è avvolta da 900 pannelli di cemento tutti differenti, realizzati con la tecnologia Styl-Comp che li fa assomigliare a sottili filamenti che vanno ad avvolgere l’edificio vetrato con una seconda pelle.

La malta utilizzata per la produzione del rivestimento è composta per l’80% da materiale riciclato proveniente dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara che conferisce ai pannelli una brillantezza ed un candore di gran lunga superiore ai cementi bianchi tradizionali. La preziosa composizione permette alla miscela di raggiungere un elevato grado di fluidità che permette la lavorazione complessa e l’intricato disegno della pannellatura.

 

Un edificio realizzato che usa la stessa tecnologia è la Torre de Especialidades dell’ospedale di Città del Messico.  Anche in questo caso una seconda pelle fotocatalitica a base di biossido di titanio scherma la costruzione e permette di assorbire ogni giorno l’inquinamento prodotto da 8750 autovetture. Gli elementi ceramici impastati con il TO2 che vanno a schermare la facciata sono della tipologia “proSolve370e” progettata dai designers berlinesi Elegant Embellishments per formare una rete eterogenea che avvolge l’ospedale e protegge gli ambienti interni particolarmente delicati da smog e batteri.

 

Mexico's smog eating buildings

 

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