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Padiglione galleggiante a Zurigo, il progetto è degli studenti

Padiglione galleggiante sul lago di Zurigo, a progettarlo sono gli studenti

 

(Rinnovabili.it) – La biennale europea di arte contemporanea Manifesta, accoglierà i visitatori in un nuovo padiglione galleggiante che lascerà tutti senza fiato. Dietro la nuova struttura temporanea non si nascondono grandi firme, archistars o studi da centinaia di architetti, ma un gruppo di trenta studenti del Politecnico federale della città.

Padiglione galleggiante sul lago di Zurigo, a progettarlo sono gli studentiIl padiglione galleggiante pensato come un’area di riflessione e di dialogo, fluttuerà sul lago della città che ha la più alta densità di luoghi per il nuoto del mondo. Infatti Zurigo ha un’antichissima tradizione legata al nuoto, che risale ai tempi degli antichi romani, che concepivano questo luogo di sport come un posto in cui socializzare, scambiarsi idee e confrontarsi.

 

Questa funzione sarà riproposta nel padiglione galleggiante Pavilion of Reflections e: “La natura del padiglione è stata in gran parte determinata dal lavoro congiunto degli studenti e dal coordinamento che ciò richiede. A seguito di un concorso tra gli studenti, le idee più promettenti sono state selezionate e sviluppate. Diversi gruppi hanno lavorato a diverse scale all’integrazione del padiglione nella città di Zurigo e con il bacino del lago”, ha spiegato Boris Gusic, dello studio  Tom Emerson, che ha collaborato con il politecnico.

 

La struttura del padiglione galleggiante svizzero

Padiglione galleggiante sul lago di Zurigo, a progettarlo sono gli studentiLa struttura del padiglione galleggiante conterrà una piscina, un’area per proiezioni con un grande schermo Led ed una caffetteria. La costruzione è sorretta da una struttura reticolare in legno, che proietta suggestivi giochi di luci ed ombre nello spazio di giorno, mentre si riflette scenograficamente sul lago durante la notte.

La struttura di quest’isola urbana deve il suo fascino all’interessante studio degli studenti, che hanno realizzato diversi plastici in scala per verificare la stabilità, l’armonia e l’effetto del progetto realizzato.

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