La nuova proposta normativa di Bruxelles fisserà un tetto di 550 grammi di anidride carbonica per chilowattora per gli impianti che parteciperanno al meccanismo di capacità
(Rinnovabili.it) – Trovano conferma le indiscrezioni e le bozze di testo emerse nelle scorse settimane sul nuovo sostegno europeo al capacity payment. È lo stesso Commissario all’Energia Miguel Arias Canete ad annunciare che nel Pacchetto Invernale, ormai prossimo alla pubblicazione, vi sarà un progetto di legge espressamente dedicato all’incentivazione dei meccanismi di capacità. Oggi sono ancora solo una parte gli Stati membri che pagano ad alcune centrali termoelettriche la capacità che sono in grado di mettere a disposizione per bilanciare i flussi di rete, a prescindere dall’effettivo utilizzo. Una misura di “sicurezza” che ha ancora tanti punti deboli come dimostrano le indagini sugli aiuti di stato avviati negli anni passati dall’Unione Europea. Ma soprattutto una misura apertamente attaccata dal mondo ambientalista che ravvede nel meccanismo una mera strategia per continuare a incentivare l’energia da fonti fossili.
Alle preoccupazioni il commissario Canete risponde oggi, in un’intervista esclusiva alla Reuters, con una nuova misura che accompagnerà l’estensione del capacity payment a tutta l’UE: vincoli emissivi.
“I meccanismi di capacità non saranno usati come una porta sul retro per incentivare i combustibili fossili altamente inquinanti: andrebbe contro i nostri obiettivi climatici”, ha affermato il commissario. L’idea è quella di includere quelli che Canete definisce “criteri ambientali rigorosi”, fissando un tetto di 550 grammi di anidride carbonica per chilowattora per “i nuovi impianti” che parteciperanno al mercato di capacità e dando agli Stati membri il tempo di adattare i meccanismi di capacità già esistenti. La proposta della Commissione chiederà anche, dove esistono le giuste condizioni infrastrutturale, di aprire gli schemi attraverso i confini del blocco.
Alcuni Paesi rimangono fortemente contrari, altri come la Francia e il Regno Unito hanno già adottato il meccanismo. L’Italia è la prossima in ordine temporale, dal momento che avvierà il proprio capacity market dal 2017. L’Autorità per l’energia ha stabilito che per garantire un livello ottimale di adeguatezza della capacità il gestore di rete dovrà organizzare per ciascuna Area di rete rilevante apposite aste di approvvigionamento, a partecipazione volontaria, per la negoziazione di opzioni su capacità produttiva reale (contratti standard).
Per ciascun MW di capacità impegnata, gli operatori riceveranno un premio annuo (in euro per megawatt), ma dovranno versare a Terna le eventuali differenze positive fra il prezzo dell’energia elettrica venduta sui mercati a pronti e dei servizi (il prezzo di riferimento) e il prezzo di esercizio previsti dal contratto. Queste differenze spiega l’AEEGSI – saranno scontate dalle bollette elettriche dei consumatori.