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L’oro nero non crea sviluppo: appello per dire stop alle trivelle in Basilicata

trivelle in basilicata

Il Presidente della Giunta della Regione Basilicata Marcello Pittella e i Consiglieri regionali devono aprire subito una discussione che porti ad una moratoria di chiusura delle attività estrattive sul territorio della Basilicata”. Questo l’appello lanciato ScanZiamo le Scorie, associazione lucana che dal 2003 si batte per la sensibilizzazione sociale contro il nucleare e di vigilanza sul territorio. Un richiamo che arriva dopo i fatti che hanno interessato il bacino idrico del Pertusillo, nella Val d’Agri, in provincia di Potenza.

In queste settimane l’anomala colorazione scura dell’invaso, di cui non si conosce ancora la causa, ha gettato profondi dubbi sulla purezza delle acque da cui si approvvigionano per usi potabili ed irrigui sia la Puglia che la stessa Basilicata. Il governatore lucano Marcello Pittella ha rassicurato che dalle analisi è stato possibile escludere la presenza di idrocarburi, ma la guardia rimane alta come spiegano i proponenti della petizione che oggi chiedono di individuare la fonte e rimuovere la causa, intraprendendo tutte le azioni a tutela della riserva idrica. “C’è troppo mistero e poca trasparenza dietro questa storia. E per queste ragioni, prima che sia troppo tardi, l’estrazione petrolifera deve essere interrotta”, si legge nell’appello.

L’appello

“Le attività estrattive degli idrocarburi producono in Basilicata uno ‘sviluppo distorto’ che non si concilia con la vocazione economica del territorio (caratterizzato dalla presenza di produzioni agricole e di attività turistiche), con la sua bellezza, il suo paesaggio, la sua cultura.

Nel 2015, durante il convegno Quale economia e quali rischi dal petrolio per il territorio lucano? – Bene comune e salvaguardia del creato  abbiamo dimostrato che la produzione di idrocarburi non crea ricchezza in Basilicata. Le speranza sull’oro nero sono disattese.

Riteniamo inoltre che gli strumenti di monitoraggio per capire come l’estrazione petrolifera impatti sull’ambiente, la salute e la condizione sociale siano del tutto insufficienti. Non è possibile che la Regione Basilicata abbia gli strumenti per effettuare un reale monitoraggio sull’attività e non li utilizzi. Basta andare sul sito internet dell’Osservatorio  Ambientale “Val D’Agri” per capire la situazione. La sezione online dell’Osservatorio sulla produzione e le royalties non offre alcun dato ed è sempre in aggiornamento. A che scopo? Quella sul monitoraggio delle acque superficiali e di reignezione sono inaccessibiliMentre manca del tutto una valutazione di impatto sulla salute delle persone”.

Firma la petizione

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