L'olio usato è un rifiuto pericoloso. Se smaltito in modo scorretto o impiegato in maniera impropria, può essere altamente inquinante
Il CONOU spiega come gestire correttamente l’olio usato
(Rinnovabili.it) – Il cambio dell’olio di un’auto, moto o barca è una faccenda seria, sia perché il contatto tra l’epidermide e il lubrificante usato è pericoloso per la salute, sia perché la dispersione di olio usato danneggia l’ambiente.
L’olio usato è un rifiuto pericoloso. Se smaltito in modo scorretto o impiegato in maniera impropria, può essere altamente inquinante. Se versato in terra, l’olio usato penetra nel terreno avvelenando la falda acquifera che fornisce l’acqua potabile e quella per l’irrigazione delle colture e se disperso in acqua galleggia formando una pellicola impermeabile che determina la morte, per mancanza di ossigeno, di tutto ciò che vive al di sotto di essa.
Attraverso la pratica del “fai da te”, il cittadino si ritrova ad essere detentore di un rifiuto pericoloso: bastano quattro chili di olio usato – il normale cambio di un’automobile – a inquinare una superficie di acqua grande come un campo da calcio. È per queste ragioni che il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati (CONOU) raccomanda di far svolgere il cambio dell’olio nelle autofficine o nelle stazioni di servizio in cui sono rispettate tutte le regole di sicurezza e dove lo smaltimento dell’olio usato viene gestito correttamente.
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Per chi vuole effettuare il cambio autonomamente, invece, è necessario rispettare delle regole basilari:
- indossare un paio di guanti impermeabili;
- utilizzare un contenitore resistente agli urti e a chiusura ermetica;
- non mescolare l’olio lubrificante usato con altre sostanze;
- chiamare lo 800 863 048 o visitare il sito www.conou.it per conoscere l’indirizzo del centro di raccolta comunale più vicino al quale si può consegnare gratuitamente il rifiuto.
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