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Olimpiadi 2020: il National Stadium firmato Hadid sarà eco-friendly

Geotermica per il riscaldamento, fotovoltaico per l’elettricità, recupero delle acque piovane e reflue, le promesse green per il National Stadium delle Olimpiadi 2020 di Tokyo.

Tokyo 2020 il National Stadium di Zaha Hadid

 

(Rinnovabili.it) – Dopo l’annuncio della vittoria di Tokyo per ospitare le Olimpiadi 2020, è arrivata anche la conferma che il National Stadium simbolo dei Giochi progettato dal team dell’architetto Zaha Hadid Architect, punterà (forse) ad un approccio green.

 

Lo scorso novembre l’architetto Hadid aveva sbaragliato gli altri 10 studi di architettura in concorso, tra i quali anche UNStudio, Toyo Ito & Associates e SANAA, aggiudicandosi la vittoria con il progetto avveniristico per la ristrutturazione del vecchio stadio nazionale del Giappone, simbolo della città di Tokyo per le Olimpiadi 2020.

Se la prima proposta per il National Stadium ricordava più un’astronave che uno stadio, la revisione del progetto presentata dall’architetto dopo l’annuncio della nazione nipponica, sembra includere alcune soluzioni per l’efficienza energetica, adattando lo stadio allo slogan delle Olimpiadi 2020 “Discover Tomorrow”.

 

Tokyo 2020 il National Stadium di Zaha Hadid

 

Le maxi strutture realizzate per i passati Giochi Olimpiaci di Londra 2012 e gli stadi costruiti in Brasile in vista dei Mondiali del prossimo anno, ci avevano già abituato alla presenza della sostenibilità nei grandi eventi sportivi, dimostrando che non ci sono limiti all’efficienza energetica.

 

video: Tokyo 2020

 

Dovendo rappresentare la nazione alle Olimpiadi 2020, il National Stadium punterà prima di tutto all’innovazione tecnologica, incorporando sistemi per il recupero delle acque piovane e delle acque grigie  per l’irrigazione del campo, pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica ed un impianto geotermico per riscaldare gli ambienti interni ed il terreno di gioco.

Il nuovo National Stadium ospiterà un totale di 80.000 spettatori e dovrà essere completato entro la fine del 2018, per ospitare l’anno successivo il Rugby World Cup 2019.

 

Il pensiero al recente disastro della centrale di Fukushima è immediato, offuscando in parte il trionfo di Tokyo e le incredibili prestazioni promesse dal Nationa Stadium della Hadid, tuttavia la speranza è che i miliardi di finanziamenti stanziati per i Giochi Olimpici, possano servire a promuovere l’efficienza energetica a scala mondiale.