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Dall’oceano alle palme, a Singapore la casa sull’albero di plastica riciclata

Dall’oceano alle palme, a Singapore la casa sull’albero di plastica riciclata

Dall’oceano alle palme, a Singapore la casa sull’albero di plastica riciclata

 

(Rinnovabili.it) – Capanne a forma di pigna sparse per la spiaggia. Più che una vera e propria casa sull’albero, un punto d’osservazione per bagnanti e turisti. Ma anche uno spunto per riflettere sull’inquinamento degli oceani. È il progetto dello studio di architettura Spark, che vuole fondere qualcuna delle milioni di tonnellate di plastica che infestano i mari di tutto il mondo per creare delle inusuali strutture architettoniche sul bagnasciuga dell’East Coast Park di Singapore.

 

Dall’oceano alle palme, a Singapore la casa sull’albero di plastica riciclata

 

L’obiettivo è offrire degli spazi riparati per il campeggio ai visitatori, ma allo stesso tempo aumentare la loro consapevolezza degli effetti nefasti dell’inquinamento del mare e spingere su riciclo e riuso. Si stima che la plastica dispersa negli oceani uccida più di un milione di uccelli marini e circa 100mila mammiferi ogni anno. La maggior parte di questi rifiuti è di polietilene ad alta densità, una plastica non biodegradabile di uso comunissimo. Ed è proprio di questo materiale che è composta la coloratissima casa sull’albero disegnata da Spark.

Dall’oceano alle palme, a Singapore la casa sull’albero di plastica riciclataLo studio propone di raccogliere il materiale, dividerlo in base al colore e quindi triturarlo. I frammenti verrebbero quindi versati in appositi stampi a forma di ciottoli e riscaldati, così da ottenere come prodotto finale un nuovo tipo di piastrella, col quale realizzare il rivestimento esterno della capanna. E grazie alla forma ovoidale disegnata da Spark, queste piastrelle la fanno assomigliare a una grande pigna multicolore con vista sul mare. Il basamento e lo stelo, invece, saranno elementi prefabbricati in calcestruzzo. La curvatura nella parte superiore della casa sull’albero è data da una composizione di legno. La notte, queste strane pigne si accendono e illuminano debolmente il litorale. Moduli fotovoltaici forniscono l’energia necessaria.

Lo studio si attende che questo progetto diventi un importante veicolo per l’educazione sullo stato di salute degli oceani. Benché non prevedano la possibilità di impiegare questa plastica fusa e rimodellata come materiale di costruzione primario, gli architetti immaginano che le applicazioni nell’ecodesign non manchino.

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