Riciclo e sensibilizzazione sono gli obiettivi del progetto. Ogni "pigna" è realizzata con la plastica raccolta dall'oceano, la notte si illuminano grazie a moduli fotovoltaici
(Rinnovabili.it) – Capanne a forma di pigna sparse per la spiaggia. Più che una vera e propria casa sull’albero, un punto d’osservazione per bagnanti e turisti. Ma anche uno spunto per riflettere sull’inquinamento degli oceani. È il progetto dello studio di architettura Spark, che vuole fondere qualcuna delle milioni di tonnellate di plastica che infestano i mari di tutto il mondo per creare delle inusuali strutture architettoniche sul bagnasciuga dell’East Coast Park di Singapore.
L’obiettivo è offrire degli spazi riparati per il campeggio ai visitatori, ma allo stesso tempo aumentare la loro consapevolezza degli effetti nefasti dell’inquinamento del mare e spingere su riciclo e riuso. Si stima che la plastica dispersa negli oceani uccida più di un milione di uccelli marini e circa 100mila mammiferi ogni anno. La maggior parte di questi rifiuti è di polietilene ad alta densità, una plastica non biodegradabile di uso comunissimo. Ed è proprio di questo materiale che è composta la coloratissima casa sull’albero disegnata da Spark.
Lo studio si attende che questo progetto diventi un importante veicolo per l’educazione sullo stato di salute degli oceani. Benché non prevedano la possibilità di impiegare questa plastica fusa e rimodellata come materiale di costruzione primario, gli architetti immaginano che le applicazioni nell’ecodesign non manchino.