Sfrutta domotica e illuminazione a LED, lana di roccia per l'isolamento e pompe di calore aria-aria per l'impianto di riscaldamento e raffrescamento. I materiali sono riciclabili alla fine del suo ciclo di vita
(Rinnovabili.it) – E’ un ufficio ma può diventare un rifugio autosufficiente, oppure un’abitazione o ancora un residence per turisti. La versatilità è data dalla progettazione modulare, mentre le tecnologie che sfrutta garantiscono prestazioni energetiche molto elevate. Viene dal milanese un nuovo edificio a energia quasi zero, NZEB nell’acronimo inglese, progettato da CIM con il nome di Cellula.
Sono sempre più frequenti gli esempi di NZEB in Italia. Quello che può ancora sembrare un futuro abbastanza lontano, in realtà, ha scadenze piuttosto ravvicinate. La direzione infatti l’ha tracciata prima l’Europa e poi l’Italia. La direttiva 2010/31/UE recepita da Roma tre anni più tardi parla chiaro: entro il 2021 si avranno soltanto NZEB e per la quota pubblica del comparto edilizio il termine scade ancora prima, nel 2019.
Verso l’obiettivo di case a bilancio energetico positivo ormai si muovono in tanti, all’estero come in Italia, e con approcci diversi. Un prototipo sperimentale e tecnologico di casa passiva è attualmente in tour per la penisola. Progettata al Politecnico di Torino per garantire prestazioni efficienti tanto sotto la neve della Valle d’Aosta quanto al caldo della riviera, Biosphera 2.0 è il primo modulo al mondo costruito seguendo entrambi i protocolli di certificazione degli standard di edificio passivo più avanzati, Passivhaus e Minergie-P.
Anche Cellula sfoggia una gran varietà di soluzioni per migliorare l’efficienza energetica del modulo. La struttura di acciaio elettrozincato è abbinata a un impianto fotovoltaico e sfrutta illuminazione a LED e domotica. L’impianto di riscaldamento e raffreddamento usa una pompa di calore aria-aria. Per l’isolamento (sia termico che acustico) è stata scelta la lana di roccia, accoppiata a una barriera vapore per regolare il comportamento igrometrico della struttura. Parte della pavimentazione è costituita da legno riciclato, mentre l’intero modulo è progettato non solo per abbattere i tempi di assemblaggio, ma anche per riciclare nuovamente i materiali al termine del suo ciclo di vita.