(Rinnovabili.it) – Imu e trivelle? Il giorno in cui se ne parlerà nello stesso provvedimento normativo è ancora lontano. Nei mesi passati la Corte di Cassazione si è espressa sulla questione ben due volte, confermando in entrambi i casi l’obbligo delle società a pagare l’imposta municipale per le piattaforme petrolifere. Ma il tribunale ha anche specificato che “per applicare criteri di natura contabile occorre uno specifico intervento normativo”. Nello specifico una misura che permetta il censimento delle costruzioni e “l’ampliamento del presupposto impositivo di Imu e Tasi”. Stessa richiesta avanzata dall’Agenzia delle entrate quando sottolineò la necessità che il legislatore coprisse rapidamente il buco normativo.
L’attesa era dunque tutta sul Ddl Bilancio, ora in mano alla Camera, e in particolare sull’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle che avrebbe consentito l’accatastamento e assoggettamento ai tributi locali immobiliari delle piattaforme offshore delle società di idrocarburi.
La proposta emendativa è stata però bocciata in commissione Bilancio, rispedendola al mittente con un messaggio: il Ddl Bilancio “non è il posto giusto”, se “c’è una così larga condivisione si faccia un autonomo disegno di legge”. Le parole sono quelle del viceministro dell’Economia, Enrico Morando che esprime così il parere negativo dell’Esecutivo nonostante quelli favorevoli ricevuti dalla Commissione Attività produttive e soprattutto nonostante ben tre risoluzioni approvate in Commissione Finanze.
“Il relatore della manovra di Bilancio ci ha infatti ‘suggerito’ di preparare una proposta di legge per sanare questo vuoto. Una follia. Bastava dire sì oggi a un emendamento M5S che avrebbe portato nelle tasche dei comuni sacrosanti e necessari milioni di euro di Imu”, replicano i deputati pentastellati in Commissione Attività produttive. “Per sottostare alle richieste della lobby petrolifera chiude la porta in faccia a un tesoretto di cui i comuni hanno diritto e che avrebbe risollevato e di non poco il bilancio degli enti locali – spiega il deputato M5S Davide Crippa, primo firmatario dell’emendamento – Una vergogna”.