Rinnovabili

Ventotto multinazionali fissano l’obiettivo zero emissioni per il 2050

multinazionaliL’adesione delle multinazionali in risposta all’appello del Segretario ONU, Antonio Guterres, che invitava i leader mondiali a sottoscrivere piani ambiziosi sul clima entro il summit del prossimo settembre

 

(Rinnovabili.it) – Alcune delle maggiori multinazionali al mondo hanno annunciato di voler raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050: il piano di grandi compagnie come Enel, Vodafone, Uniever e Zurich Insurance verrà sottoposto al vaglio degli esperti della Science Based Targets initiative (SBTi), un gruppo scientifico promosso dal programma ONU Global Compact e dalla coalizione di imprese green We Mean Business, che rilascia certificazioni sulla concordanza tra i programmi aziendali e gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi.

 

In tutto le multinazionali che hanno annunciato l’ambizioso obiettivo per metà secolo sono 28, tra cui Acciona, AstraZeneca, Banka BioLoo, BT, Dalmia Cement Ltd., Eco-Steel Africa Ltd., Enel, Hewlett Packard Enterprise, Iberdrola, KLP, Levi Strauss & Co., Mahindra Group, Natura &Co, Novozymes, Royal DSM, SAP, Signify, Singtel, Telefonica, Telia, Unilever, Vodafone Group PLC e Zurich Insurance. Un mondo imprenditoriale che impiega oltre 1 milione di addetti in più di 16 Paesi di tutto il mondo, per un portafogli complessivo di oltre 1,2 trilioni di dollari.

 

Il progetto SBTi ha raccolto attualmente 597 adesioni da parte di aziende di tutto il mondo: di queste circa 230 sono state già revisionate e approvate dal gruppo di esperti internazionali come in linea rispetto agli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi per il 2030.

 

Fino ad oggi solo 4 grandi compagnie, tuttavia, hanno presentato piani industriali dettagliati a lungo termine (BP, Hewlett Packard Enterprise, Levi Strauss & Co. e SAP): l’allargamento del fronte pro taglio delle emissioni entro il 2050 potrebbe spingere anche i Governi nazionali ad accelerare il processo di decarbonizzazione anche in vista del prossimo summit sul clima delle Nazioni Unite, in programma la terza settimana di settembre, a New York.

 

Nel comunicato con cui la SBTi annunciava l’adesione delle 28 multinazionali viene sottolineato come tale scelta sia in risposta diretta all’invito del Segretario ONU, Antonio Guterres, che negli scorsi giorni ha inviato diverse lettere ai capi di Stato di tutto il mondo per invitarli a presentare i propri piani di taglio delle emissioni per il 2050.

 

>>Leggi anche Il 46% delle grandi aziende mondiali ignora i rischi del cambiamento climatico<<

 

Durante in summit sul clima delle Nazioni Unite è prevista la presentazione dettagliata del programma per raggiungere le zero emissioni nette entro metà secolo di Regno Unito e Francia e lo stesso Guterres ha annunciato che solo i rappresentanti delle nazioni che avranno presentato affidabili e ambiziosi piani di taglio delle emissioni verranno invitati a parlare durante la riunione plenaria.

 

Lo scorso giugno, una lettera aperta firmata tra gli altri dal Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Maria Fernanda Espinosa, invitava proprio le grandi aziende mondiali a porsi alla guida della transizione ambientale e a fissare obiettivi climatici ambiziosi in linea con le indicazioni dell’Itergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

 

“La leadership sul clima non è mai stata importante come in questo momento, ed è stimolante vedere così tante aziende e marchi diversi alzare coraggiosamente le proprie ambizioni – ha commentato Lise Kingo, CEO e Direttore esecutivo del Global Compact delle Nazioni Unite – Le aziende leader stanno già dimostrando che è possibile fissare obiettivi climatici conformi agli 1,5°C e incoraggio tutte le aziende a cogliere questa opportunità per posizionarsi in prima linea in questo movimento e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Exit mobile version