Insieme formano un sistema che genera, immagazzina e condivide energia da 6,6 kW, regolato da un apposito algoritmo. La struttura dell’auto poggia su un pianale che si ricarica per induzione
(Rinnovabili.it) – Da un lato c’è una mini casa, dall’altro un’auto ibrida. Ma non è la solita tiny home che ci si può portare dietro quasi ovunque, tutt’altro. Perché mentre è in moto, l’auto ricarica la casa, quando è ferma viene ricaricata a sua volta. Questo circolo virtuoso è al centro del prototipo creato dai designer di SOM, dall’Università del Tennessee e dai ricercatori del Laboratorio Nazionale di Oak Ridge.
Il concetto di partenza, spiegano gli sviluppatori, è quello di “energia integrata”. Il progetto si compone di una microcasa (stampata in 3D), abbinata ad un SUV (anche questo da stampa 3D), che insieme formano un sistema che genera, immagazzina e condivide energia. E inoltre aumenta l’efficienza complessiva per entrambi i componenti e riduce gli scarti in fase di produzione grazie alla tecnica della fabbricazione additiva. E da queste caratteristiche prende il nome: Additive Manufacturing Integrated Energy Structure, in breve AMIE 1.0.
Si tratta, appunto, di un prototipo. Gli sviluppatori sono già al lavoro sulle versioni successive. Ad esempio per sostituire l’attuale plastica rinforzata con fibre di carbonio impiegata sia per il SUV che per la mini casa (non esattamente il materiale più green a disposizione). Ma soprattutto per migliorare lo scambio di energia, lavorando sulle fonti e sui metodi di storage (biocarburanti, fuel cell a idrogeno, batterie di flusso).