I primi positivi risultati del progetto ELIHMED coordinato ENEA per la riqualificazione delle abitazioni occupate da famiglie a basso reddito del Mediterraneo
(Rinnovabili.it) – Sono stati presentati oggi i primi risultati positivi degli interventi pilota svolti dal progetto ELIHMED (Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean) in alcune città appartenenti a sei differenti Paesi della costa meridionale del Mediterraneo.
Nato con l’intento di riqualificare le vecchie abitazioni occupate da famiglie a basso reddito dell’area mediterranea, migliorandone comfort ed efficienza energetica, il progetto europeo ELIHMED, coordinato dall’ENEA, ha dimostrato sul campo la fattibilità di soluzioni innovative e meccanismi finanziari che possono essere sostenuti con Fondi Europei di Sviluppo Regionale, applicabili in una prospettiva più ampia, a tutto il Mediterraneo, “superando le difficoltà che le tradizionali politiche pubbliche hanno nel raggiungere queste fasce di popolazione”.
Il progetto ha preso in considerazione diverse aree geografiche (urbane, peri-urbane e rurali), sociali (inquilini, proprietari residenti, famiglie in stato di povertà energetica) e differenti contesti climatici con utilizzi sia moderati che intensivi di riscaldamento e aria condizionata, appartenenti ai sei Paesi pilota Italia, Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Malta.
In Italia l’esperienza pilota ha coinvolto abitazioni rurali in Sardegna e condomini di case popolari a Genova e Frattamaggiore, comune della provincia di Napoli: in totale sono stati riqualificati, dal punto di vista energetico, circa 100 abitazioni.
I ricercatori impegnati nel progetto ELIHMED stanno ora sviluppando una serie di Linee Guida per diffondere quanto acquisito, nel tentativo di coinvolgere e supportare le amministrazioni locali, regionali e nazionali, gli imprenditori, i progettisti e gli stessi abitanti residenti in questa tipologia di alloggi a basso reddito.
“L’obiettivo finale – ha sottolineato ENEA- è ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli ‘quasi zero’, in linea con le indicazioni europee del “pacchetto clima-energia 20/20/20”. L’efficientamento energetico delle case a basso reddito, con elevato potenziale di risparmio, rappresenta infatti uno strumento chiave per raggiungere l’obiettivo comunitario del taglio del 20% dei consumi entro il 2020 e può essere considerato un settore trainante per favorire la ripresa dell’economia nazionale”.