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Materiali naturali in edilizia: report UK allerta su potenziali rischi di canapa e paglia

1 Materiali naturali in edilizia report UK allerta sui potenziali rischi di canapa e paglia(Rinnovabili.it) – Materiali naturali coma la canapa e la paglia sono sempre più utilizzati nel settore edile, nonostante le loro indiscutibili potenzialità in termini di isolamento, la National House-Building Council Foundation avverte i costruttori dei potenziali rischi associati.

 

Il report “Cellulose-based building materials: use, performance and risk”, pubblicato dalla NHBC Foundation, non condanna l’impiego dei materiali, ma sottolinea l’attuale mancanza di dati certi e riscontri concreti sulle loro performance a lungo termine.

I materiali naturali come la paglia, la canapa, l’incannucciato, sono stati storicamente utilizzati nelle costruzioni delle abitazioni con un rinnovato interesse negli ultimi anni soprattutto grazie alla loro maggiore salubrità, alle qualità energetiche e alle proprietà isolanti.

La relazione della NHBC Foundation espone dettagliatamente benefici e prestazioni di questi materiali, individuano anche i potenziali rischi, primo fra tutti la mancanza di una documentazione a lungo termine che ne attesti le prestazioni nel tempo, sottolineando poi la fisiologica degradazione biologica, le infestazioni da parassiti se non correttamente trattati, la presenza di umidità ed il potenziale degrado strutturale.

 

“Materiali da costruzione vegetali – come la canapa e la paglia – hanno il potenziale per dare un contributo significativo al settore dell’edilizia a basse emissioni di carbonio”, sottolinea Graham Perrior, responsabile tecnico della NHBC, “tuttavia, ci sono rischi connessi al loro utilizzo, non ultimo il degrado prematuro causato dalla presenza indesiderata di umidità. Al momento non esistono dati certi sulle performance a lungo termine, quindi l’uso di questi materiali deve essere supportata da una guida significativa, da prove appropriate e da un sistema di certificazione indipendente. I progetti esistenti e futuri dovranno essere esaminati e monitorati a lungo termine se vogliamo rafforzare la base di conoscenze sulle buone prassi “.

 

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