(Rinnovabili.it) – Saranno la “pulita dozzina” di alleati per contro il cambiamento climatico. Dodici Stati e Regioni di tutto il mondo che hanno deciso di siglare un accordo per il taglio delle emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. In alternativa, si propongono di raggiungere un obiettivo di emissione annuale minore di 2 tonnellate pro capite entro i prossimi quattro decenni. Lo scopo è quello di limitare l’aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi, per evitare le conseguenze più catastrofiche dei cambiamenti climatici, tra cui un drammatico aumento del livello dei mari, ondate di calore mortali e aumenti della piovosità.
La firma sul patto climatico è stata apposta dal governatore della California, Jerry Brown, a casa del quale si è svolto il meeting decisivo. L’impegno è parte di un più ampio sforzo per fare pressione leader mondiali perché adottino un testo coraggioso durante la COP 21 di Parigi.
«Questa sfida globale richiede azioni coraggiose da parte dei governi in tutto il mondo – ha detto Brown in una dichiarazione – È il momento di agire».
L’accordo dei “magnifici 12” comprende gli Oregon, Washington e Vermont per gli Stati Uniti, British Columbia e Ontario per il Canada, Baja California e Jalisco per il Messico, Galles per l’UK, Acre per il Brasile, Catalogna per la Spagna e Baden- Württemberg per la Germania. Nel complesso, il gruppo rappresenta più di 100 milioni di cittadini e 4.500 miliardi dollari di Prodotto interno lordo.
La California è forse il membro più importante del patto, con un’economia da 2.000 miliardi dollari e numerose politiche varate per fronteggiare il cambiamento climatico. Lo Stato ha un sistema di cap-and-trade in atto per ridurre le emissioni dalle centrali elettriche e impianti industriali, mentre nei trasporti ha misure per limitare la “intensità di carbonio” dei carburanti.
Rhea Suh, presidente del Natural Resources Defense Council, ha detto di essere fiducioso che l’accordo fra i 12 Paesi spingerà i leader mondiali a negoziare un trattato più ambizioso.
«La leadership regionale è un ingrediente essenziale nella risposta globale al cambiamento climatico – ha detto Suh – L’annuncio innescherà una dinamica che porterà ad impegni nazionali più ambiziosi in occasione della conferenza internazionale sul clima».