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Lifehaus, la casa offgrid, economica e di riciclo

Nasce per risolvere il problema dei rifiuti e della cementificazione: è l'abitazione offgrid realizzata dall'architetto libanese Haddad, a partire da materiali naturali e di riciclo

mini casa offgrid

 

Una casa offgrid ed “eco” per (quasi) tutte le tasche

(Rinnovabili.it) – Incorpora le migliori tecniche di costruzione naturale ai dettami dell’upcycling e dell’autosufficienza energetica per creare abitazioni economiche e al tempo stesso sostenibili. Parliamo del nuovo modello di casa offgrid realizzata con materiali di riciclo da un giovane architetto libanese. Lui si chiama Nizar Haddad, appassionato di bioarchiettettura e greenbuilding, e dall’incontro nel 2014 con la giornalista ambientale Nadine Mazloum, è nato il progetto Lifehaus.

L’iniziativa si inserisce nel trend delle mini e maxi abitazioni “a energia zero” che stanno influenzando il mondo delle costruzioni, ma allo stesso tempo compie un passo in più. Il progetto, infatti, è stato concepito per rispondere a due dei problemi che sul fronte ambientale affliggono il Libano: da un lato il Paese, e Beirut in prima linea, sta affrontando una spaventosa crisi dei rifiuti. Le foto del fiume di spazzatura per le strade della capitale hanno fatto il giro del mondo e hanno spinto Haddad e Mazloum ha trovare una soluzione che nel contempo si rivelasse utile anche a frenare la desertificazione, legata all’incessante processo di cementificazione. “Intere colline e montagne sono state trasformate in terre desolate man mano che la domanda di edifici convenzionali cresceva”, spiegano i due giovani. Non solo. Dalla fine della guerra civile (1990) a oggi, i vari governi non “sono stati in grado di fornire a molti dei cittadini acqua ed energia elettrica. Quindi questo ci ha spinto a pensare fuori dalla rete”.

 

Come è realizzata Lifehouse?

Lifehouse da questi elementi per offrire una casa offgrid e completamente sostenibile. Il prototipo in costruzione misurerà 160 metri quadrati (ma la dimensioni future potranno variare) in cui saranno compresi  soggiorno, cucina, una camera da letto, una terrazza, una serra e un locale tecnico. I materiali con cui è realizzata sono quasi tutti locali e vanno da quelli prettamente naturali reperibili in loco, come argilla, pietra, canapa, canna perenne e fieno, a quelli di upcycling, quali pneumatici usati, lattine di alluminio e bottiglie di vetro, per finire con acciaio e calcestruzzo.

La costruzione si affida alle tecniche tradizionali e punta sulla progettazione passiva per garantire il fresco d’estate e il caldo d’inverno. La scelta dell’architetto è ricaduta su una struttura è ipogea per sfruttare la capacità della terra di trattenere il calore e l’umidità, proteggendo dal freddo, dalla pioggia e dal vento.

 

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La parte di produzione elettrica lascia qualche dubbio dal momento che il progetto prevede pannelli fotovoltaici da 365 Watt, una micro-turbina eolica e un’idroturbina da 1.500 watt ma sfruttabile solo da quanti avessero un fiume nelle vicinanze. Questi elementi dovrebbero alimentare luci e frigorifero ad alta efficienza, mentre un forno solare e lavatrice a pedali completano il kit di elettrodomestici. La casa permette anche di raccogliere l’acqua piovana e riciclarla, mentre un sistema di compostaggio dei rifiuti (leggi anche Come costruire da soli la compostiera domestica) fornisce il fertilizzante per serra e giardino. Il tutto, spiega  Haddad a  circa 400 dollari per mq.