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Legno e riuso per la nuova sede di Architettura di Aarhus

La scelta del legno serve sia per ridurre l'impronta ecologica del complesso, sia per rendere la maggior parte dei materiali da costruzione impiegati disponibili per il riuso

Legno e riuso per la nuova sede di Architettura di Aarhus

 

(Rinnovabili.it) – Con una struttura a serpentina interamente realizzata in legno, lo studio di architettura Cheungvogl si è aggiudicato il concorso per la progettazione della nuova sede della Facoltà di Architettura di Aarhus, in Danimarca, dimostrando ancora una volta i molteplici vantaggi dell’impiego del legno in architettura. Tra questi, Cheungvogl ha scelto di puntare sul riuso dei materiali.

 

Legno e riuso per la nuova sede di Architettura di AarhusLa struttura a due piani della NEW AARCH ingloba e ripensa gli edifici preesistenti, collegandoli in un insieme più funzionale, anche in vista di una prossima espansione del complesso verso sud. I piani superiori sono riservati allo studio e alle aule di lezione, mentre il pianterreno ospita sale conferenza, bar e spazi per esibizioni aperti al pubblico.

Il campus universitario è stato progettato con un largo impiego di legno, tutto proveniente da fonti locali gestite in modo sostenibile, in modo da ridurre notevolmente l’impronta ecologica della struttura e migliorare la qualità degli spazi indoor. L’architettura utilizza tradizionali modelli di intelaiature in legno con vetrate a tutta altezza. Gli spazi di lavoro sono riparati dall’eccesso di luce solare e protetti dal trambusto del complesso universitario da una schermatura  – anche questa in legno – di listelli collocati in posizione verticale lungo l’intera lunghezza delle pareti. Questo stesso framework prosegue come elemento del tetto.

 

Legno e riuso per la nuova sede di Architettura di Aarhus

 

Da sottolineare l’attenzione posta da Cheungvogl nella scelta dei materiali: infatti legno e gli specifici metodi di costruzione previsti sono stati selezionati in funzione del futuro riuso dei materiali. In pratica, la facoltà è riciclabile in gran parte.

Il design implementa le più comuni misure passive per la riduzione del consumo energetico. Ad esempio, nell’area centrale del complesso un padiglione flottante è ricoperto di uno strato di alluminio in modo da aumentare l’isolamento termico. La struttura leggera della facoltà non crea un’elevata massa termica né la facciata riceve un eccessivo guadagno di calore. Inoltre, il ricircolo d’aria reso possibile dalla cavità predisposta tra la pelle d’alluminio e lo strato di materiale isolante crea un ulteriore cuscinetto termico. Per ridurre il guadagno di calore la facoltà è dotata di un tetto verde, che ha anche la funzione di raccolta dell’acqua piovana.