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Da oggi è in vigore la legge sugli ecoreati

Da oggi è in vigore la legge sugli ecoreati

 

(Rinnovabili.it) – «Da oggi ecoreati nel codice penale. Ho chiamato Don Patriciello per condividere con lui la gioia per questo passo di civiltà atteso da tempo». È il testo del tweet lanciato dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

 

Se ieri, infatti, la legge sui reati ambientali è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, oggi entrano in vigore tutte le norme. Il Codice Penale si arricchisce di un capitolo di “delitti contro l’ambiente”, per i quali è previsto il carcere, un allungamento dei termini di prescrizione e pene più severe. Non manca la possibilità di confisca preventiva, aggravante mafiosa e ravvedimento operoso.

La nuova legge, in particolare, introduce cinque nuove fattispecie:

 

Disastro ambientale: prevede condanne da 5 a 15 anni di reclusione per chi abusivamente (termine che per alcuni tarperà le ali ai giudici) altera gravemente o irreversibilmente un ecosistema o compromette la pubblica incolumità. La pena aumenta se il disastro è commesso in aree vincolate o a danno di specie protette e ridotta invece fino ad un massimo di due terzi se il reato è commesso per colpa e non per dolo.

 

Da oggi è in vigore la legge sugli ecoreati_Inquinamento ambientale: prevede condanne da 2 a 6 anni e una multa da 10mila e 100mila euro per chi abusivamente compromette o deteriora in modo significativo e misurabile la biodiversità o un ecosistema o la qualità del suolo, delle acque o dell’aria. La pena viene ridotta a due terzi in caso di assenza di dolo, mentre aumenta in caso di aggravanti quali: lesioni personali (fino a 7 anni di reclusione); lesioni gravi (da 3 a 8 anni); lesioni gravissime (da 4 a 9 anni); morte (da 5 a 12 anni) in caso di morte della persona. Ove il resto provochi eventi lesivi plurimi e a carico di più persone si applica la pena più grave aumentata fino al triplo, fermo restando tuttavia il limite di 20 anni di reclusione. Anche in questo caso la pena è ridotta fino ad un massimo di due terzi se il reato è commesso per colpa e non per dolo.

 

Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività: è punito con la reclusione da 2 a 6 anni e una multa fino a 50mila euro chi abusivamente “cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività”.

 

Impedimento del controllo: pena prevista da 6 mesi a 3 anni per chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali.

 

Omessa bonifica: punisce con la reclusione da uno a 4 anni e multa fino a 80mila euro chiunque avendone l’obbligo non provvede alla bonifica e al ripristino. Diminuzione della pena dalla metà a due terzi per chi invece si impegna a evitare che l’attività illecita sia portata a conseguenze ulteriori o provvede alla messa in sicurezza, bonifica e, ove possibile, al ripristino dello stato dei luoghi, “prima che sia dichiarata l’apertura del dibattimento di primo grado” (ravvedimento operoso).

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