(Rinnovabili.it) – Si chiama “Laudato si’ challenge” e no, non è uno scherzo. Si tratta del primo contest per start up organizzato dal Vaticano. Il nome dell’iniziativa, che si riferisce all’enciclica di Papa Francesco, non lascia adito a dubbi: si parla di lotta ai cambiamenti climatici e ambiente.
Con oltre duemila anni di storia alle spalle, la Chiesa Cattolica decide di guardare al futuro, forte anche della sensibilità ecologica del pontefice successore di Benedetto XVI. All’ombra dei porticati di San Pietro, i venture capitalist della Silicon Valley, con la benedizione del Vaticano, hanno organizzato la sfida tra startup. Il primo round di finalisti è già stato annunciato. Si tratta di Aqus, Innov8tia, Mandulis Energy, Nokero Solar, Papr, Protrash, Rise, Scooterino e Smart Yields.
I 9 vincitori, che hanno superato un processo di selezione a partire dalle circa aziende 300 partecipanti, hanno ricevuto fondi per 100 mila dollari. Con questo denaro, potranno rendere concrete le proprie idee. Si va dalle app che aiutano le comunità a raccogliere in maniera corretta i rifiuti alle lampadine solari.
Il denaro arriva dagli investitori, non da Città del Vaticano, ma il luogo e il nome del contest hanno un valore simbolico importante “Laudato si’ challenge” è, di fatto, la sfida lanciata da “Laudato si’”, la seconda enciclica di papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato, incentrata proprio sulle questioni ambientali. Del resto, “Laudato si’” è una frase ricorrente nel Cantico delle Creature di San Francesco.
I program advisor di “Laudato si’ challenge” sono Chade-Meng Tan di Google e Biz Stone di Twitter. Il Vaticano fornisce invece la location per l’hub delle startup e la mentorship del cardinale ghanese Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che ha collaborato alla stesura dell’enciclica di Papa Francesco.