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Kangbashi, la città fantasma della Cina inizia a crollare

Doveva ospitare 1 mln di abitanti 10 anni fa grazie al boom di carbone e gas. Adesso occupa 350 km2 ma è quasi del tutto disabitata. Il progetto utopico del governo è diventato uno scenario apocalittico nel bel mezzo del deserto

Kangbashi, la città fantasma della Cina inizia a crollare

 

(Rinnovabili.it) – Sulla piazza centrale domina l’enorme statua di Gengis Khan. Tutto attorno grattacieli, una moschea, un imponente teatro, uno stadio da 35.000 posti. E poi le strade, viali d’accesso a 6 corsie che tagliano Kangbashi, la città nuova mai finita e mai abitata nella provincia settentrionale della Mongolia Interna. Un’opera mastodontica voluta dal governo cinese più di 10 anni fa, una sorta di progetto utopico perfetto sulla carta che però non ha mai dato i frutti sperati. Adesso è una vera e propria città fantasma, forse la più grande del mondo.

 

Kangbashi, la città fantasma della Cina inizia a crollare

 

Tutto inizia nel 2003, quando l’economia cinese stava saldamente galoppando a doppia cifra. Merito, all’epoca, delle esportazioni che trainavano gli altri settori promettendo di portare con sé ricchezza e sviluppo. In effetti l’illusione per qualche anno ha retto. Ordos era un piccolo centro (per gli standard della popolosissima Cina) di 1,5 mln di abitanti nell’estremo nord del Paese, dove sono concentrati i più grandi bacini di carbone e di gas cinesi, oltre a materiali sempre più preziosi come le terre rare. In poco tempo il reddito procapite di Ordos arriva a competere con le megalopoli della costa e persino con Hong Kong.

 

Kangbashi, la città fantasma della Cina inizia a crollareMa restano problemi come la desertificazione che non si arresta e lo stato delle infrastrutture è critico. Allora il governo decide di creare dal giorno alla notte una nuova città, a qualche km da Ordos, per sfruttare la falda acquifera e ospitare almeno un milione di nuovi cittadini che, si pensava, sarebbero stati richiamati dall’economia in pieno sviluppo. Nasce così Kangbashi: 350 km2 di cemento e palazzi. Che restano pressoché disabitati.

Doveva ospitare almeno 1 mln di abitanti, le stime più aggiornate parlano di 100mila persone. Stime governative, con buona probabilità gonfiate. La città doveva fornire tutti i servizi essenziali e molto altro. Ma gran parte degli edifici è stato abbandonato in costruzione. Restano facciate perfette che nascondono angoli non finiti, scheletri di acciaio. Col tempo e senza mai essere usate, queste strutture stanno iniziando a marcire e crollare perché sono stati costruiti in fretta e furia. Le strade sono sempre più vuote, come i quartieri residenziali. Nel bel mezzo del deserto, la città fantasma di Kangbashi disegna uno scenario quasi post-apocalittico.