Rinnovabili • isola di spazzatura del Pacifico

L’isola di spazzatura del Pacifico ora è 2 volte la Francia

Gli scienziati correggono il tiro: il Pacific Trash Vortex è grande 16 volte quanto stimato in precedenza. Ocean Cleanup: “la situazione sta peggiorando”

isola di spazzatura del Pacifico
Via depositphotos.com

L’isola di spazzatura oceanica contiene 79mila tonnellate di plastica

(Rinnovabili.it) – Ricordate il Pacific Trash Vortex, l’immensa isola di spazzatura che galleggia sulle acque dell’Oceano Pacifico? È molto più grande di quanto ci avessero detto le stime precedenti. Una nuova analisi, condotta attraverso due anni di misurazioni marine e rilevamenti aerei, ha rivisto i numeri al rialzo. È difficile calcolare con precisione l’estensione, ma gli scienziati ritengono possa coprire circa 1,6 milioni di kmq: un valore che doppia addirittura la superficie della Francia.

Studiata a partire dalla fine degli anni ’80, la Great Pacific garbage patch (altro nome con cui è conosciuto il fenomeno) è cresciuta in maniera esponenziale rispetto le prime misurazioni oceanografiche. Oggi la vasta distesa di detriti, formatasi a causa dei movimenti a spirale delle correnti oceaniche, continente soprattutto plastica, dai grandi oggetti, come bottiglie, boe o corde, ai minuscoli frammenti sotto il centimetro.

Questi polimeri rappresentano, infatti, i principali “abitanti” della celebre isola di rifiuti dell’Oceano Pacifico. Gli scienziati hanno calcolato che nell’area galleggino circa 79mila tonnellate di plastica: la porzione maggiore in termine di peso, è costituita da vecchie reti da pesca che da sole superano le 30mila tonnellate. Se si dovessero contare i pezzi invece, sarebbero le microplastiche a farla da padrone.

>>Leggi anche Microplastiche nei mari “enormemente sottostimate”<<

Ho condotto questa ricerca per un po’, ma è stato davvero deprimente”, spiega Laurent Lebreton, oceanografo e autore principale dello studio, pubblicato in questi giorni su Nature. Lebreton lavora per Ocean Cleanup, un’organizzazione no-profit con sede in Olanda che si batte contro l’inquinamento marino. “C’erano cose che ti chiedevi come facessero ad essere finite nell’oceano. C’è chiaramente un afflusso crescente di plastica nella spazzatura”.

In missione per spazzar via l’isola di plastica

Allo stato attuale si calcola che circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano ogni anno negli oceani. E oramai nessun area sembra esser stata risparmiata: sono state rinvenute microparticelle nell’Oceano Antartico, nei pressi dell’Antartide Ice Exclusion Zone, e persino nella Fossa delle Marianne, a undici chilometri di profondità. Gli esperti hanno avvertito che con gli attuali trend di consumo e cattiva gestione dei rifiuti (il problema non è la materia plastica in sé ma l’uso che se ne fa) entro la metà del secolo nel mare vi saranno più pezzi di plastica che pesci. Con tutti i problemi che questo comporta a livello degli ecosistemi e della catena alimentare.

L’organizzazione sta sviluppando un sistema di grandi barriere galleggianti con l’obiettivo di ripulire almeno metà dell’area del Pacific Trash Vortex nei prossimi 5 anni. Il primo prototipo sarà lanciato questa estate da San Francisco ma, spiega la stessa Ocean Cleanup, il sistema non è in grado di raccogliere le microplastiche di dimensioni inferiori a 10 millimetri.