(Rinnovabili.it) – Forse non tutti sapranno apprezzarne il progetto, ma secondo i futuristici architetti svedesi della Belatchew Arkitekter, le urban farm dei prossimi anni potrebbero essere fatte di insetti, arrivando a proporre un menù senza dubbio originale.
Partendo dal presupposto che la sola popolazione di Stoccolma potrebbe raggiungere entro il 2018 i 940.700 abitanti, il team di architetti svedesi ha proposto gli insetti come fonte alternativa di proteine per soddisfare le esigenze alimentali della popolazione in crescita, puntando però ad una maggiore sostenibilità ambientale rispetto a quella della produzione della carne.
Non a caso le nuove Urban Farm sono state soprannominate InsectCity e BuzzBuilding, dando vita ad una serie di edifici da collocare nel centro di nove piazze della città, ciascuno dei quali dotato di ben 10.350 mq di superficie coltivabile.
Secondo Rahel Belatchew Lerdell, CEO di Belatchew Arkitekter queste incredibili urban farm sarebbero in grado di dimostrare che le città possono diventare sistemi autosufficienti sia dal punto di vista energetico che alimentare, risolvendo i numerosi problemi portati con se dall’inurbamento.
Con InsectCity gli architetti svedesi sono andati per oltre il semplice progetto, entrando nel merito della produttività della struttura paragonata ad un qualsiasi allevamento di carne bovina o suina, arrivando a dimostrare i benefici apportati all’ambiente per la riduzione di livelli di CO2 e la creazione di veri e propri polmoni verdi interni alla città.
La forma delle urban farm “BuzzBuilding” sarebbe simile ad una ciambella con un esoscheletro in acciaio, al cui interno è racchiuso l’intero flusso di produzione, dall’uovo al ristorante dove potrebbero essere servite le indubbiamente originali pietanze. Lo scopo delle InsectCity sarebbe anche quello di fornire un nuovo rifugio sicuro per le api in via di estinzione, aiutando la flora e la fauna locale.
Belatchew Arkitekter non sono nuovi a queste insolite trovate, come “Strawscaper”, il grattacielo energeticamente autosufficiente presentato lo scorso anno, rivestito interamente di minuscole e particolari cannucce piezoelettriche, capaci di trasformare l’energia del vento in energia elettrica.