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Finanziare le infrastrutture verdi con i green bond

La Fondazione Rockefeller selezionerà due città per l’emissione di obbligazioni di impatto ambientale

infrastrutture verdi

 

 

(Rinnovabili.it) – Speciali green bond per finanziare infrastrutture verdi a livello urbano, togliendo alle municipalità alcuni di rischi connessi all’investimento. Questo il progetto che sta portando avanti la Rockefeller Foundation. Insieme a due partner finanziari, la fondazione ha annunciato in questi giorni un nuovo investimento dedicato all’emissione delle cosiddette obbligazioni di impatto ambientale  o Environmental Impact Bond (EIB). Nello specifico l’iniziativa prevede di sostenere due città (i comuni devono ancora essere selezionati) nel rilascio di questa nuova forma di obbligazioni espressamente dedicata all’incremento della resilienza delle infrastrutture urbane.

 

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L’idea è nata nella città di Whashington DC, quando a settembre dello scorso anno assieme alla DC Water and Sewer Authority (DC Water), a Goldman Sachs Groupe e alla Fondazione Calvert, la municipalità ha annunciato la messa a punto della prima EIB degli Stati Uniti, in quel caso espressamente destinata ad interventi per gestire il deflusso delle acque piovane nella capitale statunitense.

Il progetto ha riscosso l’interesse di diverse città, attratte soprattutto dalla formula che governa queste obbligazioni. L’Environmental Impact Bond funge da garanzia di debito emessa per finanziare gli investimenti e sostenuta dall’amministrazione comunale con pagamenti regolari delle rate d’interesse e del rimborso completo del capitale. Tuttavia parte del rimborso pagato agli investitori si basa sul risultato dell’intervento finanziato, e quindi sull’efficacia o meno delle infrastrutture verdi realizzate.

 

Questo meccanismo, noto anche come “pay-for-success, permette di trasferire  alcuni dei rischi propri dei progetti innovativi dall’amministrazione cittadina (e dunque dai cittadini) agli investitori. L’obiettivo ultimo è quello di fornire moderne opportunità finanziarie alle amministrazioni locali per sperimentare nuovi modi con cui proteggere i loro residenti dagli impatti del cambiamento climatico, creando al tempo stesso una sorta di polizza assicurativa contro il fallimento delle micro-reti, delle pareti anti-alluvione o altri progetti ancora non testati. Per gli investitori aumenta il rischio dunque ma esistono anche dei plus: se il progetto realizzato dovesse dimostrarsi in grado di funzionare meglio del previsto, quest’ultimi otterrebbero come ricompensa un pagamento extra.