Il ministro delle finanze indonesiano annuncia nuove tasse doganali sui veicoli diesel e benzina. Le tariffe potrebbero variare a seconda dei livelli di emissione
Nel nuovo pacchetto di dazi non solo veicoli inquinanti ma anche bevande zuccherate e sacchetti di plastica
(Rinnovabili.it) – Il ministro delle finanze indonesiano ha proposto mercoledì nuovi dazi su veicoli inquinanti, bevande zuccherate e sacchetti di plastica. L’obiettivo, oltre ovviamente a rimpinguare le sofferenti casse statali, sarebbe quello di tutelare la salute dei cittadini e ridurre l’inquinamento ambientale. La proposta di Sri Mulyani Indrawati arriva dopo i peggiori tre anni di crescita economica nazionale: il paese ha registrato un forte un calo delle esportazioni responsabile di un deficit delle entrate pari a quasi 15 miliardi di dollari.
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Come spiegato durante un’audizione in parlamento, il Governo di Giacarta punterebbe a riscuotere accise che vanno dalle 1.500 alle 2.500 rupie (0,11- 0,18 dollari) per ogni litro di bevande zuccherate (naturalmente o artificialmente), come tè in bottiglia, caffè, bibite gassate ed energy drink. L’obiettivo, in questo caso, sarebbe quello di contrastare diabete ed obesità, i cui casi nel Paese sono costantemente aumentati negli ultimi dieci anni. Dal 2017, i casi di diabete riscontrati negli indonesiani di età pari o superiore ai 15 anni sono cresciuti di oltre 1 punto percentuale, mentre il numero di adulti obesi è passato dal 10,5% del 2007 al 21,8% del 2018.
La seconda proposta, espressa dallo stesso Indrawati già nel 2017, prevederebbe invece un’accisa di 200 rupie per ogni sacchetto di plastica. Secondo le stime espresse dal ministero dell’economia, il prelievo, sebbene molto piccolo, potrebbe dimezzare il consumo indonesiano di sacchetti di plastica di 53.533 tonnellate all’anno.
Come parte degli sforzi per controllare l’inquinamento atmosferico, il governo intenderebbe infine introdurre dazi sui nuovi veicoli inquinanti (diesel e benzina). Le tariffe potrebbero variare a seconda dei livelli di emissione e di altri parametri, ai quali il ministro non però accennato.
Sommate, le entrate totali previste da tutte e tre le misure raggiungerebbero i 23,56 trilioni di rupie, corrispondenti a circa 1,72 miliardi di dollari. Nel dettaglio, 1,61 trilioni di rupia arriverebbero dai sacchetti di plastica, 6,25 trilioni dalle bevande zuccherate e 15,7 trilioni dai veicoli inquinanti. Indrawati non ha detto quando (e se) il governo prevede di iniziare a riscuotere le accise.
Non sono tuttavia tardate le prime avversioni. Il presidente della Food & Beverage Association indonesiana Adhi S. Lukman ha per esempio dichiarato che la proposta, aumentando i prezzi, rischierebbe di danneggerebbe il potere d’acquisto delle persone, arrivando a negare qualsiasi legame tra il consumo di sostanze zuccherate e l’insorgenza di diabete ed obesità. “Fondamentalmente – ha detto a Reuters Adhi S. Lukman – non ci sono dati che dimostrano che l’applicazione di accise ridurrà il rischio di obesità e di malattie non trasmissibili”
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