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Impianti di combustione, sì del Consiglio UE alla Direttiva emissioni 

Silhouette of factory with chimneys and heavy smoke

Impianti di combustione, sì del Consiglio UE alla Direttiva emissioni 

 

(Rinnovabili.it) – Sì alla nuova Direttiva sulle emissioni degli impianti di combustione da parte del Consiglio UE. Grandi escluse dai limiti stringenti della normativa europea, anche per queste centrali è finalmente arrivato il momento di rispondere ad alti standard ambientali. Le nuove regole adottate dal Consiglio sono parte del più ampio pacchetto di interventi legislativi, donimato Clean Air, che mira a migliorare la qualità dell’aria nell’UE.

 

“L’adozione di questa direttiva è un importante passo avanti per la nostra salute, l’economia e l’ambiente”, ha dichiarato il Commissario UE per l’Ambiente, Vella. “Ogni anno, 400mila persone muoiono prematuramente in Europa come conseguenza dell’inquinamento dell’aria. La Commissione si è impegnata a dimezzare questa cifra entro il 2030 e questo un pezzo chiave della legislazione che finalmente chiude una lacuna importante nell’azione dell’UE azione per affrontare l’inquinamento atmosferico alla fonte”.

 

Al centro della nuova Direttiva ci sono gli impianti di combustione con una potenza compresa tra 1 e 50 MW (ribattezzati anche “di medie dimensioni”) attualmente impiegati un’ampia varietà di settori, compreso il riscaldamento e il raffreddamento domestico, la produzione di energia elettrica e la fornitura di vapore per i processi industriali.

Il numero approssimativo sul territorio comunitario è di oltre 140.000 e la mancanza di regolamentazione a fino ad oggi ha permesso che queste istallazioni incidessero in maniera significativa sull’inquinamento atmosferico europeo. Nel dettaglio, il provvedimento, lanciato dall’esecutivo nel dicembre 2013, fissa dei limiti di emissione in atmosfera di determinati inquinanti, quali biossido di zolfo, ossidi di azoto e particolato e, rispetto alla proposta iniziale, introduce regimi differenziati per gli impianti di combustione esistenti in base alla loro dimensione in modo da ridurre gli oneri per gli impianti più piccoli.

 

La nuova direttiva prevede:

 

Inoltre introduce una serie di scadenze nell’applicazione dei nuovi limiti:

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